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FERRIERA, INACCETTABILI DUE PESI E DUE MISURE

Il commissario Nardi deve garantire la continuità produttiva, sì del sito di Piombino, ma anche di quello di Trieste perché questo il suo compito: le Rsu di Fim, Fiom e Uilm non ci stanno e, venute a conoscenza della manovra d’acquisto di materia prima per l’altoforno toscano a firma dello stesso Nardi, pretendono qualche spiegazione. Perché la manovra in questione ha già provocato sull’indotto giuliano pesanti ricadute, senza contare le preoccupanti conseguenze economiche che potrebbero registrarsi le prossime settimane se non dovessero rientrare i 20 milioni messi a disposizione del commissario. “Due pesi e due misure sono inaccettabili” – tuonano in una nota congiunta le Rsu, assieme alle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, che spingono anche sull’avviso di gara per la vendita del sito di Servola.
Anche da Trieste – ricordano ancora i Sindacati – era partita una richiesta di intervento analoga a quella di Piombino, vale a dire l’acquisto di materie prime per avvicinare quanto possibile la data di chiusura dell’altoforno a quella del bando di gara per Servola. Peccato – si legge nella nota – che questa sia stata rifiutata dal Commissario, nonostante prevedesse un impegno economico da parte del Gruppo Arvedi. A voler tacere, poi, che proprio nell’ultimo incontro tra la Regione e Nardi, quest’ultimo ha sostenuto a più riprese l’indisponibilità di liquidità per questo tipo di operazioni.
Fa inoltre specie – proseguono le Rsu – che a Piombino permanga una grossa giacenza di prodotto finito (parliamo di qualcosa sopra le 300mila tonnellate) dal forte valore economico e che a Trieste, nonostante questa giacenza, sia stato chiesto non più tardi di qualche tempo fa, di vendere, sotto costo, 70mila tonnellate di Coke, allo scopo di fare cassa, andando così a causare ulteriori pesanti perdite per lo stabilimento di Servola.
Resta alta, infine, per i Sindacati anche la preoccupazione sui tempi della messa in vendita del sito. “Vorremmo ricordare al commissario – sollecitano Cgil, Cisl e Uil provinciali – l’impegno preso a produrre il documento di vendita entro la fine del mese: ad oggi però, non ci sembra sia stato pubblicato alcunché”. Di qui l’appello ad accelerare i tempi e l’auspicio che il nuovo governo Renzi riduca da 60 a 30 giorni il periodo utile dall’avviso pubblico di gara.

Ufficio stampa Cisl FVG