FILCA CISL, NON ABBANDONARE IL DISTRETTO DELLA SEDIA
Il distretto industriale della sedia resta un bacino prezioso di occasioni di lavoro e di benessere per tutta la regione: per questo non va abbandonato a se stesso, ma anzi rilanciato attraverso un forte progetto di riqualificazione e specializzazione. E’ l’appello della Filca Cisl della provincia di Udine, che per voce del suo segretario Gianni Barchetta, va dritta al punto, denunciando l’incapacità di concretezza nelle scelte che riguardano appunto il distretto. “A febbraio 2011 – ricorda Barchetta – come Cisl abbiamo organizzato a San Giovanni al Natisone un convegno incentrato proprio sui temi della competizione e della cooperazione. Dopo questo partecipato appuntamento poco si è concretizzato, ad esclusione di un marketing velleitario con qualche articolo apparso sulla stampa locale, nonostante il grande attivismo del Presidente dell’ASDI”. Eppure il distretto – per la Filca – resta un’occasione ricchissima, con i suoi 12mila lavoratori, che rappresentano il 25% di tutti quelli attivi nell’industria provinciale ed il 54% della filiera del legno e un migliaio di unità locali (3/4 di esse attive nel comparto della specializzazione). “E’ vero – precisa il segretario cislino – la realtà del distretto ha accusato un calo significativo sia durante la crisi scoppiata nel 2002, sia in quella più recente del 2009, quando il comparto ha perso ben 1.600 addetti e 123 aziende e si p dovuto procedere ad un doloroso ridimensionamento. Tuttavia, il distretto resta una dote preziosa di capacità imprenditoriali e professionali, dunque, essenziali per alimentare il reddito ed il benessere non solo locale ma anche provinciale e regionale”.
Di qui l’appello della Filca, che ritiene urgente e necessario un progetto vero di rilancio. “Continuiamo – spiega Barchetta – ad essere convinti che l’economia reale sia il motore dell’economia e che il settore manifatturiero sia il suo volano fondamentale di occupazione e benessere”.
Ecco, dunque, che il distretto della sedia deve tornare ad essere un banco di prova della capacità dei gruppi dirigenti imprenditoriali, politici e sindacali di avviare un progetto di rilancio centrato su una forte riqualificazione del prodotto di specializzazione (con gli investimenti necessari privati e pubblici) e su una attiva presenza nei mercati esteri sia vocazionali che nuovi (con aggregazioni di scopo).
“La politica regionale non si limiti ai soli proclami – spinge Barchetta – e soprattutto le Associazioni datoriali spronino gli imprenditori a investire di più e ad aggregarsi, il Sindacato tutto a livello territoriale e regionale, incalzi incessantemente gli interlocutori istituzionali e imprenditoriali su temi concreti quali il rilancio produttivo e occupazionale perché in gioco, sia chiaro, non c’è solo, e basterebbe, il destino dei lavoratori e delle imprese del distretto, ma il futuro di un’intera comunità locale, dove, come ha rilevato anche la Forania di Rosazzo, sta crescendo il disagio sociale”.
Mariateresa Bazzaro – Ufficio stampa Cisl Fvg