FILCA CISL TRIESTE, LA SICUREZZA NEI CANTIERI DEVE DIVENTARE TEMA PRIORITARIO
Ranko Simidjioski: “Lavorare su sicurezza, inclusione, formazione”. Sulla vicenda del ragazzo pachistano vittima di infortunio sul lavoro e abbandonato in strada
La drammatica vicenda del ragazzo pachistano abbandonato in strada presumibilmente dopo essere stato vittima di un infortunio sul lavoro, accende i riflettori sulla sicurezza all’interno dei cantieri edili. A sollevare il tema è Ranko Simidjioski, referente della Filca Cisl Fvg sul territorio di Trieste. “Rispetto alla brutta storia del 3 agosto – commenta il sindacalista – abbiamo totale fiducia nelle indagini della Magistratura e speriamo che si faccia presto chiarezza, ma credo sia prioritario anche porre l’accento su un tema che deve diventare prioritario per tutti, quello cioè della sicurezza all’interno dei cantieri dell’edilizia e che riguarda in maniera particolare i lavoratori stranieri”. Il punto per la Filca Cisl è quello di potenziare i percorsi di sicurezza attraverso – da una parte – controlli molto più serrati e capillari sul territorio, e – dall’altro- la formazione preventiva. Per quanto riguarda i controlli, è necessario aumentare il numero delle ispezioni, ma anche degli ispettori, ormai cronicamente sotto organico, e che ha nel tempo portato ad un incremento degli infortuni, specialmente nei cantieri edili della ex provincia giuliana. Quanto alla formazione è Simidjioski ad entrare subito nel merito: “Il problema è che la formazione sulla sicurezza avviene già in cantiere e spesso viene fatta a lavoratori che non capiscono neppure la lingua italiana: è chiaro che in questo modo si va ad agire tardi e con risultati scarsissimi rispetto alla consapevolezza che serve per lavorare in un cantiere edile e non rischiare la vita”. Per la Filca Cisl occorre, dunque, iniziare a fare formazione prima dell’ingresso in cantiere, prevedendo, anche in questo caso preventivamente l’insegnamento almeno dell’italiano base. “Bisogna lavorare tutti assieme – Sindacato, istituzioni, organi di controllo e vigilanza, Casse Edili – se vogliamo andare ad incidere sugli infortuni sul lavoro e sulla legalità, ma anche se vogliamo che i lavoratori dell’edilizia, specialmente stranieri, vengano davvero messi nelle condizioni di integrarsi, essere inclusi socialmente e lavorativamente e non essere solo numeri, che possono essere dimenticati per strada”.