FIM CISL FVG: LO STOP DELL’ELETTRODOTTO METTE A RISCHIO ECONOMIA REGIONE
Grande preoccupazione per i metalmeccanici della Fim Cisl del Friuli Venezia Giulia per lo stop dell’elettrodotto Redipuglia-Udine. Crescono, infatti, i timori per l’impatto che tale decisione avrà sia sull’occupazione, sia sul fabbisogno di energia che denuncia il settore industriale, nonché per il gravissimo danno che potrebbe innescarsi all’economia del Friuli Venezia Giulia.
“Rispettiamo il lavoro dei magistrati – commenta il segretario generale della Fim Cisl Fvg, Sergio Drescig – ma, ancora una volta, per aspetti procedurali, (caso Fincantieri) si rischia di mettere a repentaglio importanti attività produttive”. Ci sono aziende come Abs del Gruppo Danieli – si legge nella nota della Fim Cisl – che, in prospettiva della realizzazione dell’elettrodotto, hanno fatto grossi investimenti su nuovi impianti (200 milioni di euro), che necessitano di molta energia nonché della garanzia di avere continuità di erogazione senza incappare a stop molto dannosi per l’attività produttiva. Il problema, comunque, non riguarda solo Abs ma tutta l’industria manifatturiera regionale.
Anche la Fim-Cisl Fvg è dell’idea di chiedere un urgente incontro con la Regione “al fine di verificare, come si è fatto per Fincantieri, se è possibile sbloccare in tempi brevi i lavori di questa opera che, secondo noi, oggi è necessaria, e in particolar modo sarà strategica per il futuro”.
Ufficio stampa Cisl FVG