Fim Fvg: positivo l’accordo su Electrolux Porcia
Giudizio positivo in Friuli Venezia Giulia per l’intesa Electrolux. L’accordo trovato la scorsa notte incontra la soddisfazione della Fim regionale, mettendo al riparo dal licenziamento i dipendenti del sito produttivo di Porcia, in provincia di Pordenone. “Si tratta di un’intesa positiva – commenta a caldo il numero uno della categoria, Cristiano Pizzo – perché tutela i lavoratori e al contempo propone degli strumenti e delle misure, anche innovative, per risolvere i problemi di natura economica ed industriale. La griglia degli incentivi è interessante e vanno tenute in conto anche le prospettive di radicamento della multinazionale sul territorio”.
La strada segnata, dunque, raccoglie i primi consensi,ma resta l’attesa di capire come si esprimeranno i diretti interessati, in assemblea da martedì e poi impegnati con il referendum già mercoledì prossimo.
Nello specifico, anche Porcia tira un sospiro di sollievo: dalla rivisitazione del Piano, scendono di 12 unità gli esuberi (da 299 a 287) e si prevede che tale numero sia destinato ad ingrossarsi con la trasformazione delle linee di montaggio. Uno o due catene, infatti, saranno portate da 8 a 6 ore e questo dovrebbe consentire una sensibile diminuzione degli esuberi. Si stima che ad ogni 100 persone che aderiranno al part time volontario e fortemente incentivato corrisponderanno 25 esuberi in meno.
“E’ la prima volta – riferisce Pizzo – che si incentiva economicamente il passaggio dal contratto full time a quello part time”. “L’intesa – aggiunge – non va, dunque, giudicata sulla riduzione degli esuberi, che comunque rimangono alti, ma piuttosto sugli strumenti innovativi messi in campo”.
Strumenti le cui ricadute positive si rifletteranno anche sul sito pordenonese, intorno al quale c’è curiosità soprattutto per quanto riguarda l’adesione dei lavoratori ad alcune misure: in particolare, oltre il passaggio al tempo parziale, l’autoimprenditorialità e il replacement, che – quest’ultimo – potrebbe trovare un buon consenso.
Quanto al futuro dello stabilimento di Porcia, entrato in crisi nel 2008 a seguito del crollo del mercato dell’elettrodomestico, le prospettive sono sotto il segno della fiducia. Il piano industriale, infatti, è stato rivisto al ribasso sotto il profilo degli obiettivi, portando i livelli di produzione individuati da 1,5 milioni di pezzi annui a 1,3 milioni, a fronte degli 1,28 usciti nel 2010. Una decisione – spiega Pizzo – maturata tenendo in considerazione il fallimento nel 2009 di Quelle, cliente top tedesco del gruppo Electrolux, che ha significato per il sito pordenonese tra i 150mila e i 200mila pezzi in meno all’anno destinati alla Germania.
Sempre in termini di prospettive, Porcia sembra destinata a specializzarsi nell’alto gamma. Già quest’anno la produzione si è concentrata su alcuni prodotti nuovi di fascia alta: lavatrici con carico di circa 7 chilogrammi e centrifughe sui 1.200 giri. Si stima che questi prodotti copriranno una buona fetta della produzione, ovvero attorno ai 700-800mila pezzi. A ciò va ad aggiungersi che il marchio Aeg, ora prodotto anche in Polonia, dovrebbe rientrare in esclusiva a Porcia.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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