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FISASCAT CISL, ELISA MIANI ELETTA SEGRETARIA PER GORIZIA E TRIESTE

E’ Elisa Miani la segretaria della nuova Fisascat Cisl, nata oggi dalla fusione delle categorie territoriali di Gorizia e Trieste. Già a capo della federazione nell’isontino, Miani, con il consenso generale, assume l’incarico di guidare la categoria, che si occupa di commercio e servizi, e che da oggi avrà un nuovo assetto anche territoriale, grazie all’accorpamento delle due province.
L’investitura è arrivata stamani a Villa Russiz, alla presenza dei segretari nazionali e regionali di categoria, Giovanni Pirulli e Paolo Duriavig, nel corso del congresso che ogni quattro anni vede impegnata la Cisl nel rinnovo dei suoi organismi e vertici. "Ci aspettano molte sfide" – anticipa la neo eletta, assicurando da subito una presenza ancora più capillare del sindacato sia sul territorio, che nelle aziende. Ma il congresso è anche l’occasione per fare il punto sulle situazioni di crisi aperte e tracciare una mappa, purtroppo dai contorni drammatici. "Per quanto ci riguarda sono diversi i motivi di preoccupazione, come diversi gli interventi urgenti da mettere in campo" – commenta Miani, alla luce delle moltissime aziende, specialmente di piccole dimensioni, che anche tra Gorizia e Trieste sono in chiusura o hanno già cessato l’attività con il 31 dicembre con pesanti conseguenze anche sugli studi professionali, sulle consulenze, sulle imprese della distribuzione e delle pulizie. "Certo – sggiunge ancora Miani – non aiutano la frammentazione del terziario, la parcellizzazione delle maestranze e la nuova normativa sul mercato del lavoro, confusa e senz’altro non risolutiva dei problemi". Tra i nodi critici, resta la questione della distribuzione, con la liberalizzazione selvaggia degli orari di lavoro; il turismo, che nonostante le bellezze del territorio, sconta la mancanza di intese territoriali; il settore delle cooperative sociali che pur avendo retto meglio di altri è stato messo in discussione da un "dibattito deleterio sull’aumento dell’iva, dal 4% al 10%, sui servizi delle cooperative sociali". Vera emergenza restano il Cie di Gradisca, così come tutto il "settore" degli appalti, questione "irrisolta sia da parte del governo dimissionario, sia della regione" con la contrazione dei prezzi dei servizi che spesso e volentieri arriva anche al 25%. Al pari preoccupa l’andamento degli agenti di commercio che a causa della crisi del manifatturiero, ha visto negli ultimi quattro anni e solo nelle province di Gorizia e Trieste la cessazione di 300 partite iva. A conferma del quadro dalle tinte cupe, basti pensare che a Trieste, già nel 2009, le pratiche commissionate all’ufficio vertenze dalla Fisascat pesavano per ben il 43%.