FIT CISL FVG, IL X CONGRESSO SPINGE SU POLITICHE PIU’ LUNGIMIRANTI. BIGONI RICONFERMATA
Il congresso della Fit Cisl Fvg – celebrato oggi a Trieste alla presenza dei 70 delegati, del segretario della Cisl Fvg, Giovanni Fania e del nazionale Giovanni Luciano, accanto a numerosi ospiti (dall’assessore regionale Riccardi ai presidenti Maneschi e Dressi e agli amministratori delle aziende del Tpl e di altre imprese della mobilità) – accende i riflettori sul settore dei trasporti e delle infrastrutture. "A livello nazionale – anticipa nella sua relazione la segretaria Lilli Bigoni – manca una seria politica integrata e la capacità di programmazione pubblica e d’analisi della mobilità". Eppure – per il Sindacato – proprio il tema della mobilità, con il suo diritto di accesso, si conferma uno degli elementi centrali dell’epoca contemporanea. Anche per il Friuli venezia Giulia, dove senz’altro è stato fatto molto negli ultimi anni, ma occorre uno sforzo aggiuntivo, a partire – per la Fit – dalla creazione di un sistema integrato infrastrutturale e logistico tale da sfruttare la posizione baricentrica della regione. Bene, dunque, per la categoria cislina il dialogo aperto con l’assessore di riferimento, ma i nodi critici non mancano: così la non condivisa impostazione dei tagli alle infrastrutture e al Tpl su gomma previsti dalla legge regionale, che vanno a combinarsi con il progressivo e costante abbandono, del nostro territorio da parte del gruppo FS, con il conseguente progressivo e costante depotenziamento della rete ferroviaria. "In una fase di scarse disponibilità finanziarie – commenta Bigoni – dobbiamo essere capaci di scegliere le priorità, di fare programmazione attenta e soprattutto di ragionale in chiave di sistema". Per la Fit Cisl – che in regione conta oltre 2mila iscritti – le priorità sono chiare. Se per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale occorre attivare da subito un apposito Osservatorio e sostenere, anche attraverso incentivi mirati, la revisione delle imprese nella logica dell’integrazione, anche nell’ambito del trasporto meci, dell’intermodalità e della logistica bisogna puntare con maggiore determinazione a rafforzare l’integrazione tra i diversi modi (ferro, strada e mare) e i servizi. Insomma, sinergie vere e non solo sulla carta, a partire dai porti e finanziando le imprese che operano nel combinato ferroviario e marittimo. Via libera, poi, alle autostrade del mare e agi investimenti sul cargo aereo e soprattutto ad una cabina unica di regia per fare del Friuli Venezia Giulia una piattaforma logistica moderna. Tuttavia per la Fit rimane assolutamente urgente intervenire su alcuni assi ferroviari (Cervignano, Campo Marzio, Bivio San Polo) direttamente connessi ai corridoi europei e mettere mano in modo definitivo all’eccessiva frammentazione dei diversi livelli di gestione della rete viaria. Sul fronte del trasporto aereo, infine, la categoria cislina spinge sulla necessità di proseguire sulla strada delle sinergie con altri scali. "Invochiamo – sollecita il nazionale Luciano – una cabina unica di regia nazionale per i trasporti perchè non è possibile che da decenni abbiamo a che fare con un sistema disarticolato, a compartimenti stagni". "In questo quadro – aggiunge – due sono i problemi da risolvere: la mancata costituzione dell’Authority nazionale, che rappresenta un’occasione persa che il prossimo Parlamento dovrà recuperare e la non attuazione completa di un federalismo che veda la distinzione tra potestà legislativa nazionale e locale, tale da evitare i conflitti di interesse: attualmente tutti possono, infatti, legiferare in concorrenzae questio, di fatto, va a bloccare gli investimenti e le scelte".
Il congresso della Fit Cisl Fvg ha riconfermato alla guida della categoria Lilli Bigoni. Con lei in segreteria, Maria Carla Cruciatti e Claudio Sincovich.
Ufficio stampa Cisl Fvg