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FVG A RISCHIO POVERTA’, IL FUTURO NELLE RIFORME CONDIVISE

Il Friuli Venezia Giulia sempre più a rischio povertà, con le ore di cassa integrazione impennate tra il 2007 e il 2013 – siamo passati da 2 milioni 800mila ore a 25milioni 400mila -, con la scure del non-lavoro abbattuta soprattutto sui giovani (30%), i consumi procapite scesi addirittura di 7 punti percentuali tra il 2011 e il 2013, ed una incidenza del rischio di severa deprivazione materiale che da minimo (2,3% nel 2009) è in progressivo aumento, basti pensare che nel 2012 superava addirittura il 9,2%. (dati Cisl FVG).
L’allarme viene dalla Cisl Fvg che, di fronte ad un quadro dalle tinte preoccupanti, mette sul tavolo le sue linee d’azione e lancia un appello: scommettere con più forza sulle politiche attive del lavoro e creare nuovo lavoro.
Bene, dunque, in questo senso il piano Rilancimpresa presentato dalla Regione e frutto anche di un confronto con le parti sociali. Occorre, tuttavia, chiarire e premere su alcune questioni cruciali. "Come Cisl – spiega il segretario generale, Giovanni Fania – abbiamo già presentato le nostre osservazioni, condivise all’interno delle strutture, sia alla presidente Serracchiani, sia all’assessore Bolzonello".
Tra i nodi ancora da definire meglio, c’è senz’altro quello della riforma della formazione professionale, la cui legge 18 va sicuramente modificata per contestualizzarla alle nuove esigenze, ma non stravolta o peggio cancellata, ma anche il discusso reddito di cittadinanza. "Rispetto a quest’ultimo – chiarisce Fania – alla luce della carenza di risorse, ci sembra assurdo pensare di assegnare soldi a chi magari non ne ha un reale bisogno. Preferiremmo parlare di reddito di inclusione", relativamente a tre macro-aree: avviamento al lavoro, vale a dire interventi per i giovani che usciti dal percorso scolastico non trovano lavoro; disoccupazione generale e giovanile, in particolare, pensando ai precari e alle persone non alla prima esperienza lavorativa; espulsi dal mercato del lavoro over 45.
"C’è poi la situazione dei Centri per l’Impiego" – aggiunge Fania, sollevando il problema ancora in cerca di soluzione dei precari, ma anche della definizione del ruolo dei Centri stessi, oltre alla necessità di capire se c’è davvero l’intenzione di ripristinare l’Agenzia del Lavoro.
Infine, una considerazione sulle altre riforme in itinere, a partire da quella della sanità, con Fania che chiarisce: "Formuleremo la nostra opinione di merito soltanto quando, oltre alle linee guida, saranno disponibili anche gli articolati di legge: è inutile dare giudizi immaginando i contenuti di questi documenti, con il rischio di creare preoccupazioni e false aspettative ad utenti e lavoratori".

Ufficio stampa Cisl FVG