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FVG, E’ ANCORA CRISI: ALTRI 10MILA POSTI DI LAVORO A RISCHIO

E’ ancora crisi in Friuli Venezia Giulia ed in provincia di Udine, con altri 10mila posti di lavoro a rischio in regione se il trend di questi mesi sarà confermato. L’allarme viene dalla Cisl dell’Udinese e Bassa friulana, che oggi, nella sede di via Ciconi, ha riunito per un maxi vertice tutti i suoi dirigenti, quadri e delegati alla presenza della segretaria nazionale Anna Maria Furlan. Nell’occasione è stato anche premiato, tra gli applausi dei numerosi partecipanti, un iscritto centenario della Cisl friulana.
A tirare la riga della crisi è stato, invece, il segretario generale della Cisl Fvg Giovanni Fania che ha appunto annunciato altri 10mila posti di lavoro persi (da aggiungere ai già pesantissimi 60mila lavoratori interessati dagli ammortizzatori), se non si cambierà marcia. E le proiezioni valgono anche per la provincia di Udine che, da sola, conta quasi 28mila lavoratori in crisi, a fronte dei 12mila del 2007.
Tuttavia, i nodi problematici non risultano ancora sbrogliati, stando ai segretari di Unione, Roberto Muradore e Claudio Palmisciano: carenza di infrastrutture, eccessiva burocrazia, frammentazione dei contratti di lavoro, solo per citare quelli più consistenti, accanto all’incapacità di cogliere, attraverso politiche industriali concrete, alcune partite strategiche. Su tutte, la realizzazione del superporto di Monfalcone.
A fronte della crisi produttiva, però, si somma anche quella delle famiglie, testimoniata da un altro dato drammatico, ovvero quello dell’indebitamento, passato dal 12,7% del Pil regionale (nel 2000) al 26,1% del 2010.

Una situazione che si proietta anche a livello nazionale, con la segretaria Anna Maria Furlan che sollecita il governo ad azioni concrete di crescita (quelle stesse chieste anche al governatore Tondo a livello locale).
“Ci aspettavamo processi più forti su banche, assicurazioni e benzina, settori rispetto ai quali si è fatto poco se non quasi nulla. E che dire della deregulation prevista per gli esercizi commerciali?” – spiega la nazionale. “Le liberalizzazioni non bastano a far ripartire un paese ancora in crisi. Serve un piano energetico serio, infrastrutture, politiche concrete di crescita”.
Quanto poi alle questioni sul tavolo in queste ore, prima fra tutte la riorma del mercato del lavoro, la Cisl non ha dubbi: no a scioperi preventivi ed inopportuni, sì a trattare con il Governo. “Stiamo lavorando per arrivare ad una proposta complessiva condivisa da tutte le parti sociali. Per quanto ci riguarda siamo pronti a trattare su idee concrete” – spiegava ieri sera la segretaria confederale, alla vigilia del tavolo odierno con l’Esecutivo.
Proposte concrete in risposta alle diverse partite improcrastinabili, con due priorità su tutte: il contrasto al precariato e l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori.
Le vere sfide aperte riguardano, infatti, l’esasperata flessibilità del lavoro, che colpisce specialmente i giovani, e la necessità di riorganizzare gli ammortizzatori sociali, garantendo uguale copertura a tutti i lavoratori. In questo quadro, poi, si collocano ulteriori interventi: dalla formazione mirata anche alla ricollocazione delle persone espulse dai cicli produttivi al rafforzamento, ad esempio, dei servizi per l’impiego.
“Il mercato del lavoro che immaginiamo – commenta Furlan – è un sistema in grado di offrire possibilità reali di lavoro”. E se l’obiettivo non lascia dubbi, altrettanto fa il metodo: “Occorre presidiare il Governo perché su questa partita non si proceda senza il Sindacato”.
Il “motu proprio” dell’Esecutivo sul fronte della riforma della previdenza ha infatti lasciato il segno. “L’esito – riferisce Furlan senza mezzi termini – è stato negativo e oggi dobbiamo recuperare ai danni commessi, ricorrendo ad un provvedimento ad hoc o al decreto milleproroghe” per salvare tutti quei lavoratori che si vedranno di fatto negati il lavoro e la pensione.
E poi c’è la dibattutissima questione dell’articolo 18, con la Cisl che frena sulla sua dismissione (“Deve rimanere”), ma reputa necessario un aggiornamento, ovvero una sorta di “manutenzione”.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg