FVG, S.O.S. CARCERI. LA REGIONE INTERVENGA
Sovraffollamento e carenza di organici per gli istituti penitenziari italiani, ma anche per le case circondariali del Friuli Venezia Giulia.
A lanciare l’allarme è la Federazione cislina della sicurezza che, riunito il suo coordimento interregionale Triveneto alla presenza del segretario della Cisl Fvg Renato Pizzolitto e dei nazionali di categoria Mattia D’Ambrosio e Raimondo Inganni, punta il dito contro una situazione ormai "insostenibile".
Tra le emergenze spiccano senz’altro quelle della eccessiva densità delle carceri regionali – con circa 800 detenuti suddivisi principalmente in tre strutture (Tolmezzo, Trieste e Udine) che ne dovrebbero racchiudere non più di 600 – e del personale ridotto all’osso, se si pensa che la carenza di operatori arriva a sfiorare addirittura il 30%.
"Il quadro – commenta il segretario generale della Fns, Ivano Signor – è davvero preoccupante, tenuto conto che i problemi macroscopici del personale e del sovraffollamento non sono le uniche criticità da affrontare".
Resta, ad esempio, altissima l’attenzione sul futuro del carcere di Gorizia, dove, dopo la chiusura di due celle per inagibilità, la situazione risulta drammatica. "Attendiamo – spiega Signor – che il nuovo Gardasigilli Palma chiarisca cosa il ministero vuole fare di Gorizia. Quello che ad oggi è certo è che per recuperare la struttura occorrerebbero attorno ai 2,5 milioni, importo che non risulta nè nelle voci della spesa annua, nè nel Piano d’emergenza per le carceri".
E se la situazione in cui versa la casa circondariale isontina resta la più allarmente, non va esente dalla preoccupazione della Fns neppure quella del carcere di via Spalato a Udine, dove per altro si è riunito il coordinamento. "Siamo di fronte – interviene il segretario di categoria – ad un’operazione di riordino lasciata a metà, con la conseguenza che oggi l’agibilità della struttura non risulta completata".
Ultima, ma non ultima, per la Fns è la vicenda del penitenziario di Pordenone, rispetto alla quale permangono alcune ombre, perchè, se è vero che da un accordo sottoscritto tra l’Amministrazione penitenziaria, la Regione e gli Enti locali emerge che proprio la Regione metterà le risorse per l’avvio dei lavori, è altrettanto vero che le risorse a disposizione non paiono sufficienti e soprattutto nel Piano emergenza carceri manca qualsiasi riferimento ad un intervento finanziario del ministero competente.
Insomma, la situazione è grave, se si aggiunge che in diversi istituti addirittura i soldi delle missioni per il trasferimento dei detenuti devono essere anticipati dagli stessi dipendenti della scorta. Prendendo ad esempio Tolmezzo, i dipendenti delle scorte attendono tutt’ora il saldo delle missioni dell’anno 2010.
"Chiediamo – conclude Signor – che la Regione si faccia interprete e portavoce di questi problemi presso il minsitero, prendendosene carico, perchè così proprio non si può andare avanti".
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg