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I SINDACATI AL PREMIER, MENO IMPOSTE SUL LAVORO

Da Il Sole 24 Ore Occorre affrontare il tema del fisco «in un’ottica complessiva» per ridurre il peso delle tasse sul lavoro e rilanciare i consumi. È la richiesta ribadita ieri a Palazzo Chigi, in un pranzo di lavoro con il premier Enrico Letta, dai leader di Cgil, Cisl e Uil che hanno sollecitato il Governo ad affrontare entro l’estate la questione fiscale, esprimendo la preoccupazione che possano prevalere le istanze "politiche" di equilibrio tra i partiti di maggioranza rispetto alle esigenze del Paese. Non si trattava del primo incontro. Già a fine giugno era stato organizzato un faccia a faccia con i tre segretari generali, ma ieri Susanna Camusso ha spiegato che il premier si è impegnato ad «affrontare entro la stagione estiva» il tema, che è stato «avviato un confronto» con l’obiettivo di una «ridistribuzione fiscale che guardi al lavoro». La numero uno della Cgil è convinta che serva «un’operazione fiscale per valorizzare gli investimenti e l’occupazione», che sia necessaria «una riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati», insieme ad un taglio selettivo al cuneo fiscale» e «non un intervento a pioggia». C’è timore per l’autunno, con un Pil previsto in decrescita del 2%, e le ultime elaborazioni Unioncamere-ministero del Lavoro che parlano di un saldo occupazionale negativo nel 2013 nell’industria e nei servizi di ben 250mila unità. «Va affrontato il tema delle tasse, sia a livello centrale che locale», ha aggiunto Raffaele Bonanni, invitando il Governo a «non inseguire un singolo tema», o peggio considerare Imu e Iva come capitoli separati, o «bandierine di questo o quel partito». Per il numero uno della Cisl bisogna, piuttosto, parlare «di tasse in generale». Serve quindi un’intesa che sia un punto di riferimento per aggredire la crisi: «Vanno individuati alcuni capisaldi per rafforzare la politica industriale del Paese», è il ragionamento di Bonanni, che ha chiesto al Governo «più coraggio sui tagli alle spese superflue e nella lotta alle ruberie». Luigi Angeletti ha spiegato come il sindacato punti ad arrivare «a una riduzione delle tasse sul lavoro entro settembre, possibilmente nell’ambito della legge di stabilità» definendo «positivo» l’incontro con il premier Letta. Sullo sfondo la scadenza del 15 settembre data alle parti sociali dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, per arrivare ad un avviso comune sul tema della flessibilità contrattuale in vista dell’Expo 2015, oggetto già di un’intesa a livello territoriale in Lombardia. Per il 30 luglio è in programma un incontro con il ministro. Sempre in tema di lavoro ieri, intanto, l’aula del Senato ha avviato la discussione generale sul Dl per l’occupazione giovanile: sono stati presentati 446 emendamenti e 48 ordini del giorno, e in una serie di riunioni tecniche i partiti di maggioranza hanno ragionato su come procedere. «L’Esecutivo pensa di non mettere la fiducia», evidenzia il sottosegretario Carlo Dell’Aringa, che auspica comunque una riduzione degli emendamenti per arrivare a un rapido via libera. Anche il Governo, forse già oggi, presenterà una decina di emendamenti al Dl. Non si tratta di modifiche sostanziali o politicamente rilevanti. L’orientamento è di specificare meglio la procedura per l’erogazione dell’incentivo alle assunzioni. L’Inps dovrà comunicare al datore di lavoro richiedente la sussistenza delle risorse per accedere alla decontribuzione, sono previsti termini perentori per stipulare il contratto di lavoro (che dà titolo all’agevolazione) e per comunicare l’avvenuta sottoscrizione. Si specifica anche come l’incentivo sia riconosciuto dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande. Un altro emendamento del Governo dovrebbe riguardare i contratti a termine "acausali" per chiarire che la durata del primo rapporto "acausale", stabilita in 12 mesi, è comprensiva anche dell’eventuale periodo di proroga. E si chiarisce, anche, come nei confronti dei lavoratori stagionali non trovi applicazione la conversione del contratto a tempo nel caso in cui si verifichino due successive stipule di contratti a termine senza soluzione di continuità.