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IDEAL STANDARD, FIRMATA LA CASSA INTEGRAZIONE

Il fatidico sì tanto atteso in queste ultime settimane è finalmente arrivato: a Roma l’accordo per la cassa integrazione in deroga dell’Ideal Standard ha incassato il via libera, dopo le incertezze dei giorni scorsi legate alla posizione che avrebbe tenuto la Regione Veneto.
Si trattava dell’ultima occasione utile per portare a casa l’ammortizzatore sociale – scaduti a dicembre i quattro anni dei contratti di solidarietà – e sopratutto consentire allo stabilimento di Orcenico (Pn) di perfezionare la trattativa in corso con il potenziale acquirente, su cui grava ancora il riserbo, e, dunque, salvare una parte dei 450 dipendenti della destra Tagliamento.
“Si tratta di un accordo molto importante – commenta a caldo il segretario della Femca Cisl di Pordenone, Franco Rizzo – perché allenta le tensioni e mette in sicurezza i lavoratori, garantendo loro le necessarie coperture finanziarie”.
Nello specifico l’intesa sottoscritta da Sindacati, Azienda e Confindustria e che si appoggia al documento redatto il 13 gennaio scorso e allora bloccato all’ultimo da Trichiana, prevede la cassa in deroga sia per lo stabilimento veneto che per quello del Friuli Venezia Giulia, a partire dal primo febbraio e fino al 30 aprile, con il coinvolgimento a rotazione di circa 954 addetti. Quanto alle modalità operative, ricalcheranno quelle già definite nella gestione dei contratti di solidarietà e saranno ulteriormente approfondite a livello locale. Inoltre, le competenze di cassa verranno anticipate direttamente dall’azienda, che tra l’altro ha formalmente ritirato la procedura di mobilità. Nelle prossime settimane le parti si incontreranno nuovamente per definire un ulteriore trimestre di cassa integrazione.
“Ora, con questo accordo in mano – aggiunge Rizzo – bisognerà fare in modo che il l’acquirente che si è fatto avanti metta tutte le carte in tavola, spiegando nel dettaglio il suo piano industriale per mantenere e rilanciare l’attività produttiva ceramica, salvaguardando i livelli occupazionali”.
L’accordo siglato a Roma dà, dunque, fiato e tempo soprattutto al sito di Orcenico che, se la trattativa in corso non dovesse andare a buon fine, vedrebbe la dismissione. Va, infatti, ricordato che ad oggi l’attuale proprietà nel suo piano industriale prevede la chiusura dello stabilimento pordenonese a favore di quello in provincia di Belluno, dove si concentrerebbe tutta la produzione di ceramica sanitaria.
Per quanto riguarda, invece, Orcenico – dopo mesi di battaglie ed un blocco della produzione organizzato da lavoratori e Sindacati fino ad una decina di giorni fa – resta alta la speranza intorno alla cordata capitanata dalla società Glass Idromassaggi, che ha già effettuato con soddisfazione le settimane scorse un sopralluogo all’interno del sito.

Ufficio stampa Cisl FVG per Conquiste del Lavoro