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IMPREVISTO DA 800 EURO E LE FAMIGLIE AFFONDANO

Da Il Messaggero Veneto Ottocento euro di spese impreviste fanno paura a oltre 187 mila famiglie in Fvg. Più di un terzo dei 560 mila nuclei familiari residenti in regione ritiene infatti di non essere in grado di affrontare serenamente il fuori programma. Spesa che per 62 mila famiglie diventa un problema anche nell’ordinarietà. L’11% patisce la carenza di beni essenziali quali cibo, vestiario e assistenza sanitaria. E a proposito di cibo, dopo svariati decenni, si registra in Fvg un ritorno della povertà alimentare. Lo testimoniano drammaticamente i dati relativi all’attività del Banco alimentare Onlus: moltiplicando gli sforzi compiuti appena 4 anni prima, nel 2012 ha raccolto 2 mila tonnellate di cibo distribuite a 52 mila bisognosi. L’allarmante istantanea è figlia della Cisl che, come una Cgia in miniatura, da anni investe tempo e risorse per cercare d’indagare sempre più a fondo il mondo del lavoro, dell’economia, delle istituzioni. Stavolta a passare sotto la lente d’ingrandimento dell’organizzazione sindacale è il sistema del welfare che dall’esame non esce in grande condizione. Tanto da spingere il segretario generale dell’Ust cisilina, Roberto Muradore, a chiedere un serio cambio di rotta alla politica in materia. Muradore ricorda che in Fvg, il 55,8% delle famiglie residenti giudica la situazione economica dell’inizio 2013 peggiorata rispetto ai 12 mesi precedenti, il 15% addirittura molto peggiorata. Il 40,2% delle famiglie ritiene le proprie risorse inadeguate, il 4,2% del tutto insufficienti. Alla difficoltà delle famiglie si affianca quella di un mercato del lavoro che conta decine di migliaia di disoccupati. E se i giovani faticano a collocarsi, la popolazione “anziana” continua a crescere, con gli over 65 che, giunti ormai a oltre 250 mila unità, veleggiano verso la quarta età profilando nuovi bisogni a carico della collettività in materia di assistenza. «Questi elementi – denuncia Muradore – impongono un ripensamento del sistema di welfare, sorretto e informato da un profondo e responsabile senso della realtà». «Le risorse che debbono alimentare un welfare rinnovato vanno recuperate anche dalla spesa attuale. Nel 2012 il bilancio regionale destinava al welfare 3.083 milioni di euro, di cui 2.526 per la sanità pubblica e 537 per la protezione sociale. Per sostenere un welfare nuovo e adeguato nei contenuti, negli interventi e nelle formule organizzative – chiede il cislino – va fatto funzionare meglio l’esistente, così da risparmiare le risorse necessarie a fronteggiare l’impoverimento della società regionale e ad attivare un indispensabile protagonismo sociale che promuova la sussidiarietà». Per il cislino il welfare di domani non può essere quello di ieri e di oggi. «Anche i diritti – conclude – debbono essere attentamente vagliati ed adeguati. Va rivisitato, seriamente e con equità, il concetto di diritto acquisito per poter dare risposte a chi ne ha effettivamente bisogno, senza continuare a difendere tutto e tutti, anche i privilegi».