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INSIEME PER SCONFIGGERE LA CRISI

Intervento del Segretario generale della Cisl di Pordenone, Arturo Pellizzon
Ha fatto discutere l’intervista di Michelangelo Agrusti, intervenuto su il Messaggero Veneto (03 ottobre 2012) alla vigilia della Assemblea Generale Unindustria di Pordenone, ponendo temi e questioni al mondo dell’impresa, del lavoro e delle istituzioni.
La CISL di Pordenone con CGIL e UIL, da tempo, ha attivato un confronto per la gestione delle tante crisi che sono sorte nella grande depressione che colpisce una delle provincie più industrializzate (Agrusti ricorda che Confindustria la conta nel club delle 15 provincie che condividono questo primato).
La crisi è così profonda che le parti sociali, aiutate anche da un attivismo della Provincia di Pordenone che per prima ha attivato una politica anti crisi, non solo hanno gestito le situazioni in cui si sono impantanate imprese e distretti, ma cogliendo ispirazione da una tradizione di relazioni industriali di qualità, hanno cercato di agire con proposte e azioni comuni (e comuni sacrifici), per permettere il mantenimento delle imprese in questa terra e garantire il livello dei redditi dei lavoratori.
Il sindacato ha dato prova di flessibilità accettando, a fronte di impegni precisi delle imprese, condizioni e scambi tra produttività e investimenti. Unindustria ha prodotto e sostenuto una complessa rete di relazioni per dare prospettive modelli e idee al mondo dell’impresa.
Uno scambio di relazioni che è anche fatica e non è immune da cadute e ostacoli, ma che ha prodotto in Italia, quanto di più avanzato c’è in materia di relazioni industriali.
La CISL di Pordenone pur criticando le scelte passate che hanno portato a disinvestimenti e a sottocapitalizzazione del mondo dell’industria, non può non ricordare che oggi il “patto per lo sviluppo industriale della Provincia di Pordenone” e il recente “avviso comune” firmato da CGIL CISL UIL e Unindustria, è una vera base per resistere e rinforzare le condizioni che creano impresa e quindi lavoro.
L’appello di Agrusti all’unione delle forze per raggiungere obbiettivi prioritari interessa anche il sindacato e ci interroga come forze sociali e mediatori del mondo del lavoro.
La ricerca di modalità e azioni concrete per risolvere i nodi che oggi ci frenano, e fanno sorgere il dubbio se oggi sia possibile fare impresa a Pordenone, è la via nuova che si cerca di introdurre.
Gli stati generali delle costruzioni e poi del legno arredo non sono kermesse di spettacolo, ma indicazioni di linee di politica industriale per il mondo del lavoro.
In tutto questo il sindacato non è vissuto come una fastidiosa sovrastruttura, ma come uno degli agenti per sostenere innovazione, produttività, reddito e distribuzione delle ricchezza.
Condividiamo quindi con Agrusti, dove chiede un cambiamento del sostegno pubblico all’innovazione.
Se innovazione è, come è ormai chiaro, anche elemento che ha a che fare con la contrattazione, quindi con il modo con cui si produce, si fa qualità e produttività, anche la contrattazione di secondo livello rientra nel tema!
Da qui la richiesta alla Regione FVG, contenuta nel “Avviso comune” firmato il 26 settembre di favorire la contrattazione di secondo livello con incentivi mirati e qualificati. La nostra visione chiede un sostegno all’impresa che decide di restare a produrre nella nostra terra, che da occupazione, che effettua contrattazione e quindi vive una responsabilità sociale nel territorio.
Chiediamo quindi che la Regione FVG, ma anche il sistema paese, miri di più il sostegno alle imprese.
Non disperdendo in mille gocce, le poche risorse che abbiamo, chiediamo interventi mirati verso quelle imprese che offrono garanzie e che definiscono impegni tra le parti. CGIL CISL UIL e Confindustria Pordenone propongono per la prima volta in Regione (e in Italia9 un modo diverso di sostenere impresa e lavoro.
È un elemento tecnico che crea stabilità, coerenza e partecipazione, reagisce all’impoverimento dei lavoratori, sostiene l’impegno degli imprenditori, fortifica la coesione sociale.
Il momento non è facile, CGIL CISL UIL e Unindustria di Pordenone affronteranno difficili rinnovi di contratti territoriali e di secondi livello (fra tutti in arrivo il contratto territoriale del legno arredo), lo fanno non barcollando e alzando le rispettive ragioni, ma “compromettendosi”, nel senso buono del termine.
La domanda è impegnativa: garantire reddito ai lavoratori e nello stesso tempo gestire il costo e poi la produttività delle imprese.
Per noi questa è una responsabilità, lo dobbiamo alla nostra gente, a quanto negli anni abbiamo costruito e che oggi rischiamo di perdere. Siamo quindi d’accordo con la battuta di Agrusti: singolarmente possiamo fare poco, collettivamente molto di più! Noi lo stiamo facendo.