INTESA SINDACALE RAGGIUNTA ALLA SINA CARRI
Da Messaggero Veneto Intesa sindacale raggiunta per Sina Carri. La firma in calce all’accordo è stata siglata ieri dai sindacati, Cgil e Cisl, e la Open srl di San Donà che intende riavviare, prima attraverso un contratto d’affitto di ramo d’azienda e poi acquistare, l’ex gruppo pordenonese-veneto specializzato nella vendita e manutenzione di veicoli industriali. Firma apposta ma perplessità che permangono tra i sindacati, soprattutto legate alla – per ora – mancata intesa con Iveco a cui sono vincolate una decina di assunzioni. Le parti si sono reincontrate ieri nella sede di Unindustria dove è stato fatto il punto della situazione e dove la newco ha cercato anche di dare le risposte che, la settimana scorsa alla vigilia dell’assemblea con i lavoratori, non era stata in grado di fornire. L’impegno è la riapertura dei tre siti Pordenone, Spilimbergo e Susegana, cosa che avverrà nelle prossime settimane, con una dotazione di personale che si ferma, al momento, a 27 unità, 9 per ciascun sito, tutti ex lavoratori Sina Carri. Le assunzioni dovranno essere concluse entro fine febbraio. Questi dipendenti manterranno lo stesso inquadramento precedente, conserveranno gli scatti di anzianità, seppure “congelati” fino ad aprile 2014, ma dovranno rinunciare al superminimo. Il Tfr maturato fino ad ora resta in carico alla procedura, e quindi i rapporti di lavoro partiranno ex novo; nell’intesa si ribadisce inoltre che, nel caso in cui nel periodo in cui sarà operativa la cassa integrazione, dovesse avvenire per una qualsiasi ragione una restituzione del ramo d’azienda, i lavoratori ritorneranno in capo alla procedura e usufruiranno degli ammortizzatori già autorizzati. Open si è anche impegnata, nel momento in cui raggiungerà l’accordo con Iveco, ad effettuare altre 10 assunzioni legate al riavvio del magazzino ricambi. Sul fronte dei “numeri”, dei 120 lavoratori di Sina Carri, una parte – soprattutto gli operai specializzati in officina – ha trovato un altro lavoro, registrando soprattutto nell’area trevigiana una maggiore disponibilità o vitalità del mercato di riferimento. Della cinquantina del ramo, ne sono rimasti infatti solo 37; dei settanta inquadrati come impiegati e venditori, oggi sono in cerca di impiego la quasi totalità. Una parte dei lavoratori si è presentata in sede sindacale ieri pomeriggio per firmare le conciliazioni; non tutti, però, hanno compiuto questo passaggio (che non è obbligatorio) ed alcuni pare non lo vogliano compiere. Alla luce del summit, i commenti dei sindacalisti sono prudenti «non tutte le perplessità – considera infatti Massimo Albanesi della Cisl – sono state dissipate. L’azienda ha dichiarato che ricercherà in tempi brevi l’accordo con Iveco, a cui sono legate 10 assunzioni, e ci ha comunicato di aver avviato anche un’operazione di aumento di capitale. Vedremo come procederà questa iniziativa che seguiremo con attenzione».