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LA CISL DI PORDENONE SI INTERROGA SULLA RIFORMA DELLE COMUNITA’ MONTANE

La Cisl fa il punto sulla riforma delle Comunità montane con un convegno organizzato a Poffabro e introdotto dal segretario provinciale della Funzione pubblica, Paolo Florean. Alla presenza anche dell’assessore regionale Funzione pubblica Andrea Garlatti, del commissario della Comunità montana Primo Perosa e degli amministratori dei Comuni montani. Il progetto intende cambiare l’assetto strutturale della montagna tramite la ridistribuzione delle risorse finanziare (là dove serve), delle risorse del personale (riequilibrio con un fabbisogno standard) e delle risorse tecnologiche. Garlatti nega che i piccoli comuni creino diseconomie (meno del 10% della spesa su quella complessiva delle autonomie locali). Dai sindaci è arrivata una lamentela e un appello alla Regione a tenere in considerazione le proposte bipartisan avanzate dagli stessi amministratori. La chiusura dei lavori è toccata a Renato Pizzolitto della segreteria regionale Cisl: «Perché le riforme istituzionali partono dalle comunità montane? Si è cominciato da lì per dare un impatto meno forte al progetto di riforma delle autonomie locali? In questa regione – ha aggiunto – non ci sono più le risorse che c’erano un tempo. La proposta della Cisl è quella di una regione snella che legiferi, un ente di area più vasta di coordinamento e poi a livello locale i comuni, vere macchine per relazioni e servizi ai cittadini e alle imprese, con necessità di disboscare i costi della politica. Le riforme vanno fatte in un quadro complessivo. La nostra Regione ha grazie alla sua autonomia la potestà primaria per la riforma delle autonomie locali, una grossa responsabilità nello stallo della riforma».