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LA CISL DI PORDENONE SI MOBILITA IN VISTA DEGLI STATI GENERALI

La Cisl provinciale mobilita i lavoratori in vista degli Stati generali di scuola, università, ricerca, pubblico impiego, soccorso pubblico e sicurezza, che sono in programma per mercoledì 12 a Roma. Ieri pomeriggio, nella bastia del castello di Torre, i segretari provinciali di Scuola e Funzione pubblica, rispettivamente Antonella Piccolo e Paolo Florean, hanno riunito delegati, rsu e dirigenti sindacali (oltre un centinaio di persone) per fare il punto sulla situazione e porre le basi delle prossime manifestazioni di protesta.
Fra i tanti argomenti affrontati nel corso del pomeriggio figura in primis il percorso seguito dal sindacato in tutte le vicende contrattuali e normative che hanno coinvolto la scuola e la pubblica amministrazione nell’ultimo triennio, «che ha determinato – è stato detto – il ridimensionamento delle misure penalizzanti per i dipendenti». I delegati hanno quindi portato la loro testimonianza sulle criticità vissute dai settori di scuola e pubblico impiego.
«Infatti – hanno spiegato Piccolo e Florean, affiancati dal segretario provinciale Arturo Pellizzon – le ultime manovre finanziarie continuano a colpire in maniera pesante i due settori. Per questo motivo gli Stati generali produrranno un cambio di direzione e di strategia. Il Governo deve voltare pagina: per la scuola ribadiamo la necessità di porre fine ai tagli, di dare continuità al piano di assunzioni iniziato lo scorso mese di agosto, di definire le risorse destinate agli istituti, di valorizzare autonomia didattica e organizzativa e di stabilire nuove procedure di reclutamento degli insegnanti. Su questi punti siamo pronti a dare battaglia». E il pubblico impiego? «È necessario riorganizzare gli uffici periferici – riferiscono ancora -, riconoscendo la professionalità di chi oggi lavora, incentivando la formazione e semplificando gli enti».
Sulle prossime azioni di lotta però bocche cucite: «Dopo gli Stati generali saremo più espliciti – conclude la sindacalista Piccolo -. Faremo un’assemblea sul territorio per illustrare a rsu, dirigenti sindacali e lavoratori quanto deciso a Roma. Daremo vita a iniziative a livello locale, perché la situazione così com’è appare ormai inaccettabile».