La Cisl Fvg riunisce il mondo del pubblico impiego
Stamani all’Enaip di Pasian di Prato affollata manifestazione di delegati, quadri e dirigenti
Il Sindacato fa il punto sulla Finanziaria: set di proposte per il Governo
Delegati, quadri, dirigenti del pubblico impiego si sono raccolti – stamani a Pasian di Prato – per l’affollata manifestazione organizzata dalla Cisl del Friuli-Venezia Giulia, con l’obiettivo di fare il punto sulla Manovra finanziaria varata dal Governo. Momento clou, dopo le assemblee di questi giorni promosse dal Sindacato per spiegare ai lavoratori i provvedimenti del decreto – l’assise di questa mattina ha visto fare quadrato le categorie cisline della Scuola, Università, Ricerca, Sicurezza e Funzione Pubblica, insieme per confrontarsi su un carnet di proposte ed individuare una serie di priorità da consegnare al Governo, a partire dal II livello della contrattazione anche nel pubblico impiego, lo scalone nella scuola e la rimozione del blocco dei rinnovi contrattuali.
"Quanto il gioco si fa duro – ha aperto i lavori il segretario Renato Pizzolitto – dobbiamo costringere la controparte al tavolo. La Cisl deve dimostrare coraggio e iniziativa, per far fronte alla drammatica situazione che sta vivendo il nostro Paese, dove i problemi vengono rimandati e i nodi sembrano non venire mai al pettine". "Di tempo ne è stato perso fin troppo – ha aggiunto Pizzolitto – oggi siamo di fronte ad alcune situazioni difficili e pesanti: proprio adesso serve calma e sangue freddo per evitare danni peggiori. Siamo chiari: il blocco dei contratti del pubblico impiego messo in campo da questo Governo è inaccettabile. Non lo condividiamo e l’andiamo ripetendo anche per una ragione in più: è stata sprecata l’occasione per sperimentare anche nella Pubblica amministrazione il nuovo modello contrattuale già per il triennio 2010-2012".
"Altro che blocco per i contratti dei dipendenti pubblici – hanno rilanciato, infatti dal palco i segretari delle categorie interessate – sono i costi della politica che andrebbero tagliati". E non è demagogia, se si pensa che solo in Friuli-Venezia Giulia sul costoso carrozzone della politica sono saliti in 3.418, politici che sono a paga o a gettone, finanziati con le tasse dei cittadini. "Su questi numeri – rincarano i segretari – si deve passare la forbice, non sui contratti di chi lavora, sulla ricerca, sugli stipendi".
"Quello che occorre –ha commentato il segretario generale della Cisl Fvg, Giovanni Fania, mettendo sul piatto della discussione le proposte concrete – è piuttosto un ridimensionamento dell’apparato pubblico, una riforma istituzionale seria e coraggiosa, che semplifichi i livelli in una logica di razionalizzazione. Si risparmierà attraverso un ripensamento complessivo degli assetti sulla base dei parametri dell’utilità, dell’efficienza reale e dei servizi resi al cittadino, tenuto anche conto che è proprio nei periodi di crisi che si dovrebbe innestare la marcia delle riforme e quella del pubblico impiego, come Cisl, la stiamo auspicando e sollecitando da tempo". "Ma ricordiamoci – ha aggiunto Fania – che la strada da perseguire non può che essere quella del negoziato e non della protesta sterile e fine a se stessa: è così che la Cisl ha limitato in questa Manovra, provvedimenti ben peggiori, come invece accaduto in altri Paesi".
"Condividiamo la preoccupazione per la crescita esagerata della spesa – rilancia dal palco il nazionale di categoria Daniela Volpato – ma il punto vero è che bisognava decidere prima su come rioriganizzare la macchina pubblica, con meno dirigenti, più qudri, più giovani e più donne". Sul versante di come l’apparato andrebbe riformato, la Cisl – per voce del segretario "romano" – le idee ce le ha chiare, soprattutto sulle priorità, approvate dall’assemblea friulana: lotta agli sprechi, alle ruberie, alla cattiva gestione di cui la politica ad ogni livello è la prima responsabile. "Su questo tema – annuncia Volpato – continueremo una mobilitazione forte, ente per ente, per denunciare quelle storture nell’uso delle risorse pubbliche che fanno costare troppo i servizi ai cittadini e drenano i soldi per i contratti di lavoro: anche a livello locale servono accantonamenti di risorse per pagare i lavoratori e consorzi di servizi per razionalizzare personale e risorse”. Per la Cisl c’è ancora spazio d’azione per correggere il provvedimento, ma il Sindacato non deve disperdere energie nella protesta fine a se stessa: “Ora – spiega la segretaria nazionale della Fps – vogliamo che il testo sia modificato durante l’iter parlamentare o attraverso accordi successivi. In particolare è essenziale salvaguardare la contrattazione integrativa: è da lì infatti che si possono ricavare risparmi ed economie da destinare al risanamento dei conti, al miglioramento dei servizi e alla valorizzazione delle professionalità”.
Udine, 19 giugno 2010
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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