LA CISL FVG SCENDE IN CAMPO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
La Cisl del Friuli Venezia Giulia scende in campo contro la violenza sulle donne e da Magnano in Riviera lancia il suo appello: creare una forte rete di sostegno e prevenzione, affinché questo crimine odioso, peraltro accresciuto dalla crisi anche nella nostra regione, possa essere arginato. “Non possiamo – esordiscono la segretaria della Cisl Fvg, Iris Morassi e la coordinatrice donne Cisl Renata Della Ricca, girarci dall’altra parte, la violenza sulle donne ci riguarda tutti, dobbiamo lottare uniti. Lo strumento ce l’abbiamo: è la nostra piattaforma, che prevede azioni concrete di sostegno economico e giuridico alle donne che vogliono uscire da un contesto di violenza, anche sul lavoro”. “Quello che poi occorre – aggiunge Morassi – è che vengano assegnate maggiori risorse alle associazioni che si occupano delle case di accoglienza protette” e che oggi scontano i ritardi e i mancati pagamenti da parte dei Comuni.
E se le risorse rappresentano certamente un problema, anche quello della formazione resta un nodo da sciogliere. Lo riferisce peraltro la portavoce dell’associazione SeNonOraQuando, Andreina Boniffini, premendo sulla necessità di corsi obbligatori diretti, ad esempio, alle maestre, ma anche alle forze dell’ordine (la Cisl, invece, avvierà i prossimi mesi appositi corsi per i delegati, Rsu e Rsa, nelle aziende). In Italia – dice in sostanza – abbiamo buone normative che spesso si arenano anche per la carenza di personale qualificato. Un appunto alla legislazione regionale, invece, viene dall’europarmentare Debora Serracchiani, che spinge sull’importanza di affrontare capillarmente il tema della violenza anche attraverso una normativa che, seppure all’avanguardia, è ferma al 2000. Quel che emerge, però, da tutti gli interventi è la necessità di agire prontamente anche dal punto di vista culturale, vale a dire imprimendo una svolta sulla mentalità diffusa. In questo senso – spiega la segretaria nazionale della Cisl, Liliana Ocmin – va anche l’impegno del Sindacato che attraverso la contrattazione di II livello può e deve riportare pari dignità tra uomini e donne all’interno del mondo dl lavoro, garantire pari condizioni, favorire la conciliazione. Di lavoro da fare ce n’è tanto, come dimostrano anche i numeri riportati dalla Eleonora Baldacci, presidente dell’associazione provinciale IoTUNoiVoi, che ogni anno accoglie una media di 300 donne; 3800 dall’inizio dell’attività del centro, vale a dire il 35% delle donne che l’Istat considera maltrattate in Friuli Venezia Giulia. Da fine agosto al 25 novembre scorso sono 15 le donne “nuove” che si sono rivolte al centro, oltre a 4 già note e 9 sono le denunce scattate, da aggiungere a due già avanzate. Ma al di là dei numeri sono le storie riferite da Baldacci a dare la dimensione della gravità del fenomeno, con donne maltrattate segnate da incubi, allucinazioni, disturbi fisici. Via libera, dunque, alla costituzione di una rete tra tutti i soggetti coinvolti: un primo passo in questa direzione – commenta la presidente della Commissione Pari Oppurtunità Donata Cantoni – è la mozione sottoscritta proprio tra la Provincia, le associazioni e la stessa Cisl.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg