LA CISL SUL PROBLEMA DEI RIFIUTI: SUBITO UN TAVOLO E UN’UNICA STRATEGIA A LIVELLO REGIONALE
Il Sindacato preoccupato per la gestione del settore, frammentato da scelte di campanile
Il segretario Fania: “Evitare che il Friuli-Vg diventi terra di shopping. La politica intervenga”
La politica scenda in campo, con una strategia unica a livello regionale, mettendo ordine al settore dei rifiuti ed evitando così che il Friuli-Venezia Giulia diventi terra di shopping: è l’appello lanciato, nel corso del consiglio generale della Fit servizi e ambiente della Cisl, cui ha partecipato anche il segretario generale del Sindacato, Giovanni Fania.
Dal dibattito è, dunque, emersa la forte preoccupazione per lo stato in cui versa il settore dei rifiuti a livello locale, frammentato dalle “logiche di campanile” ed aggravato da impianti obsoleti e consorzi e gestori che invece di fare squadra per l’ottimizzazione dei servizi si fanno la guerra l’uno contro l’altro, con la conseguenza che le bollette di luce e gas e le tariffe legate allo smaltimento diventano ogni giorno più care e per il 2010 sono previsti 25mila esuberi.
“Una situazione – commentano Fania, il segretario della Fit di Udine Romano Tarlao e il delegato del Csr Mauro Pironio (nonché collaboratore della Fit per il settore) – alla quale la politica deve mettere un freno, altrimenti il Friuli-Venezia Giulia diventerà terrà di conquista e shopping selvaggio, a scapito delle opportunità occupazionali per il nostro territorio”.
Stando alla Cisl, infatti, senza una strategia univoca ed una scelta politica determinata in direzione di un unico gestore competitivo, a partire dalla provincia di Udine dove ancora operano più soggetti (Net, Csr, Exe, etc), sarà impossibile pensare al settore dei rifiuti in chiave di opportunità. I rifiuti, infatti – così come accade in altri Paesi e regioni – possono essere una vera e propria risorsa. Ad oggi, invece, quelli prodotti in Fvg prendono le vie extra regionali con costi aggiuntivi a carico dei cittadini che vanno ad ingrossare le tasche delle altre regioni più virtuose: si tratta di 100mila tonnellate di sovvalli che vengono inviati in discarica o in termovalorizzatori o gassificatori fuori regione, facendo perdere milioni di KWh, che potrebbero servire una popolazione di circa 40mila abitanti.
Agli amministratori e ai loro rappresentanti manageriali “che non fanno altro che dare risposte affermative alle richieste sindacali senza poi di fatto rispondere alle necessità di cittadini e lavoratori”, la Cisl contrappone la sua ricetta: pianificazione impiantistica territoriale ed ammodernamento delle strutture, evitando il “turismo” dei rifiuti, conseguente tracciabilità del percorso degli stessi, incentivo dell’occupazione attraverso una sana ed univoca gestione del settore. Di qui, l’appello ad istituire subito un tavolo specifico per affrontare il nodo della questione e riordinare in chiave strategica la materia.
Udine, 20 luglio 2009
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg