La Fim-Cisl del Fvg prende atto della affermazioni del Segretario regionale di Rifondazione Comunista
La FIM – CISL FRIULI VENEZIA GIULIA prende atto, con notevole stupore, della affermazioni del Segretario Regionale di Rifondazione Comunista, apparse sul “Il Messaggero” dello scorso 10 settembre.
Sarebbe utile conoscere le basi e le informazioni che il Segretario di R.C. utilizza per esprimere giudizi sul C.C.N.L. dei metalmeccanici: saremo lieti, se la cosa interessa, di discutere nel merito del nostro contratto, anche per capire noi stessi, quali siano le reali preoccupazioni di questo Partito.
Ci auguriamo però che le informazioni non siano di sola fonte FIOM, dal momento che questa Organizzazione non firmando 3 degli ultimi 5 rinnovi di categoria ha procurato un danno economico notevole a tutte le lavoratrici ed a tutti i lavoratori metalmeccanici (senza parlare poi delle decine di ore di sciopero proclamate nel corso delle varie vertenze).
I lavoratori si tutelano creando occupazione e non facendola scappare (come nel caso di Pomigliano) e sottoscrivendo i contratti: il resto sono chiacchiere, buone solo per alimentare tensioni e contrasti.
Il contratto disdettato da Federmeccanica, è utile ricordarlo, era un istituto già superato da quello sottoscritto da FIM ed UILM, i cui effetti garantiscono e garantiranno, tanto per la cronaca, tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori metalmeccanici: tutti, anche quelli che ci hanno scioperato contro.
Sarebbe poi da capire perché soltanto in questa categoria si arrivi ad intese separate: i contratti degli altri settori, va sempre ricordato, sono stati tutti rinnovati unitariamente.
Ci fa piacere sapere che RC sarà presente, in futuro, davanti a 10 aziende per discutere con i lavoratori della crisi: consigliamo di verificare che le stesse aziende siano ancora aperte e che i lavoratori siano presenti e non in cassa integrazione.
La crisi, per chi se ne fosse scordato, ha iniziato a creare problemi ai lavoratori già alla fine del 2008.
In merito poi all’intervento della politica per una “proposta di legge per una vera democrazia del lavoro” ringraziamo per l’interessamento: polemica per polemica, siamo pronti a ricambiare l’attenzione proponendo una tavola rotonda per verificare la classe dirigente di un partito che non è presente né nel parlamento italiano né in quello europeo.