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Lavanderia Romano di Gradisca, una “crisi anomala”

Ci sono ancora dieci giorni di tempo per salvare i dipendenti della Romano Srl, la lavanderia industriale di Gradisca d’Isonzo piombata nella crisi. «Una crisi anomala», come la definiscono i sindacati: l’azienda infatti gode di ottima salute, ma i problemi finanziari del socio di maggioranza e amministratore – alle prese con una procedura fallimentare riguardante un’altra attività – rischiano di trascinare nel baratro anche i dipendenti della lavanderia. Le banche hanno chiuso i rubinetti del credito al titolare della Romano a causa della procedura fallimentare che lo riguarda per un’attività con sede a Trieste. La speranza ora è che si concretizzi il paventato interessamento di alcuni imprenditori disposti a subentrare all’attuale proprietà. Ma bisogna fare presto. I 30 dipendenti a rischio ieri hanno fissato un ultimatum: o la situazione si sblocca entro il 10 maggio, con la corresponsione delle due mensilità arretrate, oppure lasceranno l’azienda. Nel caso di alcuni, c’è il rischio di perdere anche il Tfr. Senza qualcuno che decida per la proprietà, non si possono attivare neppure gli ammortizzatori sociali. L’azienda rischia la paralisi: il gasolio per la produzione dei vapori volge al termine, i camion escono a loro spese. Per ora si continua a lavorare normalmente nello stabilimento, presidiato dai dipendenti in una sorta di autogestione. Oggi una rappresentanza potrebbe essere presente proprio a Gradisca alla Festa provinciale dei lavoratori per manifestare. L’autonomia finanziaria è limitata e di conseguenza il rischio di perdere di colpo tutto il portafoglio clienti per l’impossibilità di assolvere alle richieste degli alberghi, ristoranti e ospedali di tutta la regione che si rivolgono alla lavanderia è elevatissimo. I concetti sono emersi anche ieri mattina al municipio di Gradisca nel corso di un incontro fra i rappresentanti dei dipendenti, i referenti sindacali di Femca-Cisl e Filcams-Cgil, l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro Pascolin, il sindaco di Gradisca Tommasini e i vertici provinciali dell’Assoindustriali. Un incontro positivo, secondo la nota congiunta diramata da Femca e Filcams, seppure con la consapevolezza che bisogna trovare una soluzione in termini rapidi. «Prendiamo atto con soddisfazione che gli enti coinvolti intendono avere un ruolo attivo– si legge nella nota -. Esiste l’interessamento di un imprenditore locale che, se le condizioni tecniche e burocratiche lo consentiranno, potrebbe portare a termine l’operazione. Dovessero essere confermati i finanziamenti per consentire alla Romano l’attività quotidiana, il personale potrà continuare a lavorare. Nel frattempo – prosegue la nota – i sindacati hanno chiesto agli enti locali di intervenire presso gli istituti di credito. In tal senso sarebbe utile se le banche decidessero almeno di anticipare l’erogazione dei salari, basandosi sull’impegno futuro di recupero delle spettanze. Le istituzioni – conferma il comunicato – hanno dato la loro disponibilità a fare un rapido tentativo con le banche in tal senso».