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LAVORATORI AGRICOLI, SI SCIOPERA IL 27 APRILE

Anche i lavoratori agricoli del Friuli Venezia Giulia scenderanno in sciopero per otto ore, venerdì 27 aprile. All’origine della protesta indetta unitariamente da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e che si estenderà su tutto il territorio nazionale – con un presidio a Udine sotto la Prefettura (dalle 10 alle 12) – vi è la liberalizzazione del lavoro accessorio previsto dal Governo Monti e che, se confermata, comporterebbe per il lavoro agricolo dipendente la “totale e definitiva destrutturazione”.
In pratica, il Governo propone di estendere, solo per il settore agricolo, l’uso dei voucher a tutte le tipologie di imprese e di lavoro, e non, come oggi, ai soli piccoli coltivatori per prestazioni occasionali ed accessorie (vendemmia, lavori casalinghi…) di pensionati, studenti, casalinghe o cassa integrati.
“Siamo di fronte – commentano Gioacchino Salvatore, Michelangelo Canciani e Paolo Guerra, rispettivamente di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – ad una scelta scellerata e inaccettabile che condannerà alla precarietà un milione di lavoratori in tutta Italia e circa 8mila nel solo Friuli Venezia Giulia, dove nel settore agricolo sono occupati attorno agli 11mila addetti, per il 90% a tempo determinato”.
A preoccupare le tre sigle sindacali è il fatto che il provvedimenti proposto dal ministro Fornero porterà alla soppressione dei diritti previdenziali ed assistenziali di questi lavoratori: così, ad esempio, la disoccupazione agricola, l’indennità di malattia, l’eventuale maternità, assegni familiari, senza dimenticare le prestazioni pensionistiche.
“I voucher – proseguono Salvatore, Canciani e Guerra – devono restare lo strumento minimo di regolarizzazione e non essere generalizzati, specialmente in un settore come quello agricolo già difficile perché subordinato alle condizioni metereologi che e perché usurante. Poiché se gli addetti mediamente riescono a lavorare soltanto 90-100 giornate l’anno, se passa la riforma, e fino a 5mila euro possono essere pagati con i voucher (quindi senza busta paga), rischiano di perdere i diritti e salario visto che non sempre il voucher corrisponde ad un’ora di lavoro, ma in qualche caso all’intera giornata di prestazione.
“Al Governo – concludono i tre sindacati – chiediamo di fare un passo indietro e di convocare al più presto le parti sociali: a rischio sono anche la professionalità degli operatori e la qualità dei prodotti”.
Alla mobilitazione – accanto a Fai, Flai e Uila – parteciperanno anche le Associazioni degli Allevatori, i Consorzi di Bonifica e il comparto dei Forestali e l’UTB.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg