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Le donne chiedono giustizia e il mantenimento degli impegni assunti

Sono infatti svaniti nel nulla gli impegni presi in campagna elettorale, dall’attuale governo, finalizzati a contrastare la violenza e a favorire le pari opportunità

Il Piano contro la violenza alle donne previsto dalla Finanziaria 2008 è scomparso, assieme ai 20 milioni che dovevano sostenerlo, cancellati per coprire il taglio dell’Ici sulla prima casa a tutti i contribuenti, indipendentemente dalle loro condizioni di reddito.
 
Si trattava di fondi già destinati alla realizzazione di importanti misure di prevenzione e contrasto alla violenza alle donne: campagne informative, numeri verdi, assistenza alle donne vittime di minacce, centri antiviolenza, case rifugio, monitoraggio delle molestie.

Mentre le agenzie di stampa continuano a segnalare giorno dopo giorno un numero inquietante di casi di violenza contro le donne, il Governo decide che questa non è un’emergenza sociale.

Ma non finisce qui: il ministro del Lavoro Sacconi ha dichiarato di voler cancellare la  legge n.188/2007, che intende porre fine all’abuso delle dimissioni in bianco.

La legge è stata approvata l’anno scorso  per impedire una pratica purtroppo ancora diffusa nelle aziende: quella di far firmare una lettera di dimissioni in bianco prima dell’assunzione. Uno strumento subdolo e illegittimo teso a negare alle lavoratrici e ai lavoratori più deboli,diritti fondamentali quali congedi parentali, infortunio e malattia.

Semplice ed efficace il funzionamento della norma, che impone di presentare le dimissioni, on line, solo su moduli prestampati e numerati progressivamente: in questo modo le dimissioni devono essere scritte e presentate nello stesso momento.

La legge era stata approvata con il consenso trasversale delle donne del centrosinistra e del centrodestra, a luglio dalla Camera e a ottobre dal Senato. Unanimi i consensi, perché si tratta di una norma,a tutela delle lavoratrici e lavoratori che non comporta costi né impone complesse procedure burocratiche. La scelta di cancellarla  la dice lunga sulla sensibilità di questo Governo nei confronti delle donne e dei diritti dei lavoratori in genere.

La lotta alla violenza e la tutela dei diritti delle donne, dopo le promesse fatte in campagna elettorale, oggi sono questioni secondarie.

 Cosa hanno da dire in proposito oggi le ministre alle Pari Opportunità e dell’Ambiente, che ieri sui banchi dell’opposizione avevano incessantemente sbandierato il proprio impegno a favore delle donne?

Il silenzio con cui hanno accolto le scelte del Governo è uno schiaffo alle migliaia di donne vittime di violenza e di tutti i coloro che, nel mondo del lavoro, hanno subito l’abuso delle dimissioni in bianco.

Se è vero che la sicurezza dei cittadini è in testa alle sue preoccupazioni, questo Governo non dovrebbe risparmiare sulla pelle delle donne e dei soggetti  più deboli, ma dare applicazione alle buone leggi invece di cancellarle per fare, come nel caso di quella sulle dimissioni in bianco, l’ennesimo piacere a quella parte imprenditoriale che anziché considerare i propri dipendenti una risorsa, li considerano alla stregua dei ”kleenex” usa e getta. La piaga dei tanti caduti sul lavoro la dice lunga su questo.  

I cordinamenti donne di Cgil Cisl Uil chiedono giustizia e il mantenimento degli impegni assunti nei programmi elettorali. Anche alla politica regionale e a  chi governa la Regione.

A loro chiediamo di schierarsi  dalla parte delle donne che continuano a subire prepotenze e abusi.  Di creare le condizioni per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le donne e di pari opportunità per tutti.Di avere come obiettivo primario la difesa dei diritti dei più deboli della società. Solo raggiungendo questi obiettivi daremo al nostro Paese quell’impulso socio- economico in grado di riposizionarlo,di nuovo, tra i primi in Europa.

Il Governo, contrariamente a quanto annunciato in campagna elettorale, sta agendo contro le pari opportunità e contro la sicurezza delle donne, tante, che quotidianamente subiscono violenza sia fuori che dentro il nucleo familiare.

Per questo motivo sarà prossimamente indetta una riunione unitaria dei coordinamenti delle donne del Friuli Venezia Giulia.

In quella occasione saranno decise le iniziative da intraprendere e sarà presentata la piattaforma unitaria dei coordinamenti
"PER UNA REGIONE DELLE PARI OPPORTUNITA"

Trieste, 4-8-2008