L’ITALIA TROVI NEL LAVORO E NELLA CONTRATTAZIONE LA SUA CENTRALITA’
"Si può creare un nuovo paese che ritrovi nel lavoro la sua centralità, il lavoro non è solo un fattore di costo tra i tanti, il lavoro sono le persone, donne e uomini che portano il loro contributo nelle aziende". Lo ha detto a Roma la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, aprendo l'attivo unitario delle delegate e dei delegati di Cgil, Cisl e Uil dal titolo "Rinnovare i contratti. Rilanciare la contrattazione. Per una crescita fondata sulla valorizzazione del lavoro". "Pensiamo che la contrattazione non prevede solo il giusto compenso ma che dia dignità e sviluppo alle aziende in cui lavorano uomini e donne", prosegue Furlan. "Giorni fa abbiamo incontrato i nuovi vertici di Confindustria: nei toni e negli obiettivi possiamo intravedere una possibilità di dialogo, stiamo riscrivendo il sistema delle relazioni industriale" – ha continuato la Segretaria generale Cisl – "Dobbiamo ora andare avanti verso una conclusione positiva dei contratti aperti e dei tavoli". "Il blocco dei contratti influisce negativamente sul Pil del paese, sulla crescita, sulla dignità del lavoro" – ha aggiunto Furlan – Inoltre "Siamo preoccupati per la scarsa attenzione che il governo dà al ruolo della Pubblica Amministrazione. Quello della Pa dovrebbe essere il tema priorità del governo perché parliamo di un'ampia platea di lavoratori, sono quelli che offrono i servizi al paese. E’ un elemento di rilancio del paese, il governo si impegni su obiettivi e indirizzi, su investimenti maggiori, sulla partecipazione dei lavoratori. Per la Segretaria generale della Cisl si deve far diventare “ la contrattazione in questo settore produttivo, la modalità in cui si definiscono obiettivi condivisi. La Segretaria Annamaria Furlan ha parlato anche di scuola: "L'ultima riforma ha mortificato la contrattazione, bisogna riconoscere diritto ai precari della scuola. Precari, ma che lavorano tutto l'anno. Per le retribuzioni, per la scuola é ineludibile il fattore anzianità, ultimo fattore di tutela, in attesa che insieme si definisca un ammodernamento solido del sistema". In generale per i sindacati occorre ora "riqualificare il lavoro, i risultati, la premialità che non può essere fuori dalla contrattazione – ha aggiunto Furlan – Nella prossima legge di stabilità ci dovranno essere risorse congrue, da sette anni ci sono lavoratori che vedono il loro stipendio bloccato,servono regole nuove, nella Pa servono più risorse da investire e recuperare. Il contratto nazionale è un elemento fondamentale e deve restare la fonte primaria delle regolazioni del lavoro. Noi attraverso la contrattazione vogliamo definire i minimi retributivi, come abbiamo fatto fin'ora, il contratto nazionale serve, in un paese caratterizzato da piccole e medie imprese, – ha concluso la Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, – e' uno strumento di equità sociale, serve a promuovere la formazione, a garantire diritti e tutele salariali dei lavoratori, a far funzionare il mondo del lavoro, a far funzionare il paese attraverso la regolazione del rapporto tra imprese e lavoratori. La contrattazione e' incontro, Attraverso di essa abbiamo gestito in questi anni migliaia di situazioni di crisi. La ripresa economica e' ancora troppo, troppo debole. La politica parla di sviluppo e crescita ma senza la contrattazione non si va da nessuna parte e la contrattazione rende le nostre imprese più competitive ed è il primo presupposto su cui costruire la crescita e l'occupazione. Meno contrattazione vuol dire meno democrazia. Anche per questo e' importante chiudere presto e bene i contratti".