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MANGIAROTTI, ACCORDO SU SOLIDARIETA’. ORA SI ASPETTANO GLI AMERICANI

Raggiunto l’accordo sui contratti di solidarietà difensivi alla Mangiarotti, e che interesserà 314 dipendenti dei tre siti di Pannellia (Ud), Monfalcone e Milano, con una riduzione media dell’orario di lavoro pari al 58%. La solidarietà scatterà a partire dal prossimo lunedì per una durata di un anno, prorogabile di ulteriori 12 mesi. Tra le novità della riunione – indetta nella sede friulana di Pannellia alla presenza dei sindacati – c’è anche l’impegno dell’azienda, leader a livello mondiale nella costruzione di apparecchiature a pressione per le industrie chimiche e petrolchimiche e per il settore della generazione di energia, di anticipare le quote Inps e di devolvere ai lavoratori sotto ammortizzatore sociale anche l’incentivo regionale, in modo da garantire ai dipendenti 2,30 euro per ogni ora di solidarietà. "Abbiamo deciso di sottoscrivere l’accordo con l’attuale proprietà – spiega il segretario della Fim Cisl Fvg, Sergio Drescig – una volta sentiti in assemblea i lavoratori, per senso di responsabilità, conoscendo la delicata situazione in cui versa l’azienda. Ora ci aspettiamo che con altrettanto senso di responsabilità Mangiarotti perfezioni la vendta a Westinghouse". Dovrebbe, infatti, – ma il condizionale è ancora d’obbligo – essere chiusa questo stesso giovedì la partita dell’acquisizione, ovvero il passaggio al colosso statunitense, già cliente di Mangiarotti, e potenza mondiale nel campo dell’enginering e della R&S. Westinghouse ha depositato il 30 aprile scorso una proposta vincolante che, laddove dovesse essere accettata da Mangiarotti, comporterebbe una importante iniezione di liquidità e la messa in sicurezza di tutti i dipendenti dei tre siti produttivi. Spiega, infatti, ancora Drescig: "La situazione attuale di Mangiarotti è paradossale: sotto il profilo delle commesse l’azienda è in pieno stato di salute, ma purtroppo ci troviamo in un vuoto produttivo perchè mancano le risorse finanziarie necessarie all’acquisto della materia prima". Insomma, gli ordini ci sono – le commesse sul nucleare sono addirittura assicurate fino al 2018 e non c’è contrazione su quelle dell’oil&gas – ma le banche hanno bloccato le fideiussioni, imponendo di fatto il blocco produttivo da qui a tutto luglio. Con la cessione di Mangiarotti a Westinghouse la situazione si andrebbe a sbloccare, con una lenta ripresa dell’attività già a partire da settembre. Cauto ottimismo, dunque, anche in casa della Fim Cisl, dove si preme, ormai da mesi, per il salvataggio di una azienda strategica per il territorio, al pari di Electrolux e Danieli.

Ufficio stampa Cisl FVG