METALMECCANICI CISL ALLA SVOLTA: RIORGANIZZAZIONE INTERNA E MASSIMA ALLERTA SICUREZZA
Svolta cruciale per la Fim Cisl del Friuli Venezia Giulia, che a Magnano in Riviera ha dato il via libera a due importanti innovazioni: una interna e l’altra di sistema.
Sul primo fronte il direttivo ha approvato la “regionalizzazione” della categoria, vale a dire, nell’ambito della più ampia riorganizzazione avviata dalla Cisl, un nuovo assetto della Federazione con meno strutture di vertice e più operatori sui posti di lavoro per dare risposte agli oltre 10mila 200 iscritti. “Si tratta – commenta il segretario generale della Fim Fvg, Sergio Drescig – di un passaggio fondamentale perchè ci consente di liberare risorse, economiche ed umane, da dedicare agli stessi lavoratori, per seguirli in modo ancora più capillare sui posti di lavoro”. La regionalizzazione fa parte di un percorso articolato che vedrà nei prossimi mesi protagonista la Fim, chiamata ad accorparsi, anche in Friuli Venezia Giulia, con la categoria dei chimici nella costituzione della più grande Federazione regionale e nazionale dell’industria.
Al centro dell’azione della Fim, testimoniata dalla tavola rotonda a tema di oggi a Magnano, anche la sicurezza, con un’altra importante novità. Nasce, infatti, in Friuli Venezia Giulia – ed è stata ufficializzata stamani – la rete italiana degli Rls. E’ la Fim regionale ad aver avviato, prima in Italia, una apposita rete che collega “in diretta” tutti I rappresentanti della sicurezza sui posti di lavoro. A spiegare la portata del progetto è lo stesso Drescig: “Da oggi tutti gli operatori chiamati a vigiliare sulla sicurezza saranno connessi tra di loro ed avranno la possibilità di rispondere in tempo reale ai lavoratori, senza contare che per la prima volta questo sistema informatizzato consentirà di realizzare una mappatura precisa degli infortuni ed una banca dati di case, esperienze, norme e quantaltro”. Insomma, uno strumento prezioso di intervento e conoscenza, che va a focalizzare ancor di più l’attenzione della Fim sul tema sicurezza. L’appello che emerge, e che rimbalza anche dal segretario regionale della Cisl, Alberto Monticco, è a non abbassare la guardia perchè la situazione in Friuli Venezia Giulia resta critica. A confermarlo è lo stesso cordinatore sicurezza della Fim, Piero Moos: “Nel 2013 in regione ci sono stati 8 morti, in questi primi quattro mesi del 2014 siamo già a 5”. Ma a preoccupare non sono solo gli incidenti mortali, se si considera che in una regione piccola come la nostra e con migliaia di lavoratori in cassa integrazione e mobilità (in Friuli Venezia Giulia parliamo di almeno 13mila metalmeccanici in crisi), nel 2012 (ma i dati sembrano confermati anche per gli anni successivi) gli infortuni complessivi sono stati addirittura 17mila600, di cui il 92% sul lavoro e il restante in itinere e che per il 25% hanno convolto stranieri. Da non sottovalutare neppure le malattie professionali: stando a stime nazionali, sarebbero infatti 4 milioni I lavoratori esposti ad agenti tossici ed I decessi causati da tumore “professionale” sarebbero addirittura cinque volte il numero degli infortuni mortali, vale a dire circa 3mila l’anno.
“E’ chiaro che di fronte a numeri del genere, senza contare il sommerso degli infortuni neppure denunciati – commenta Drescig – è necessario spingere per un cambiamento culturale sia dei lavoratori sia delle controparti: sono ancora troppi gli infortuni, che rappresentano un costo non solo economico, ma soprattutto sociale enorme e inaccettabile”.
Ufficio stampa Cisl FVG