NASCE LA NUOVA FIM CISL DI TRIESTE E GORIZIA
Una nuova categoria Più operatori sui territori e delegati in azienda, una struttura verticale più snella e sicuramente una sana “contaminazione” e strategie efficaci a contrasto della crisi, per la crescita ed il rafforzamento occupazionale: sono gli obiettivi siglati oggi con la fusione – avvenuta nel pomeriggio a Trieste – tra la Fim Cisl giuliana e quella isontina, momento clou del congresso quadriennale della categoria, svoltosi alla presenza del segretario nazionale Alberto Monticco (presente anche il segretario Cisl Fvg, Elvio Di Lucente).
“Si tratta – commentano i segretari uscenti di Trieste e Gorizia, Umberto Salvaneschi e Gianpiero Turus – di un passaggio fondamentale per la nostra organizzazione, proiettato ad affrontare problematiche e temi sempre più trasversali in modo coordinato e con risposte non necessariamente confinate al locale”.
Insomma un’unione più forte, che da oggi conta in un’unioca categoria oltre 2mila iscritti e 102 delegati.
Crisi e sfide Del resto è la stessa crisi, ancora in atto (“chi dice che siamo fuori dal tunnel significa che non c’è stato dentro”) ad imporre anche al Sindacato nuovi assetti ed una struttura ancora più presente sul territorio, ma capace di cogliere le sfide e sollecitazioni esterne.
La situazione è, infatti, ancora altamente preoccupante.
Sul territorio di Trieste si stimano quasi 500 lavoratori della metalmeccanica coinvolti dalla crisi, sui circa 7mila complessivamente occupati nel settore e già si profilano nuovi fronti d’emergenza. “Viviamo situazioni aziendali – commenta Salvaneschi – che sono arrivate o stanno arrivando al limite, come nel caso del settore siderurgico triestino”. E se la questione della Ferriera – anche per ragioni di tempo – è la bomba ad orologeria del territorio con un protocollo d’intesa che dovrebbe essere chiuso a marzo, ma che “oggi è ancora privo di contenuti concreti”, anche altre situazioni tengono alta la tensione. Così l’ex Sertubi, se si considera che la nuova proprietà indiana in 13 mesi di gestione ha fatto ricorso a 37 settimane di cassa integrazione peraltro pagata con soldi pubblici italiani; ma anche Alcatel, dove nonostante la stabilizzazione di 100 lavoratori, entro la fine di quest’anno, causa delocalizzazione, si chiuderà il rapporto di somministrazione per 130 addetti; o, ancora, Radio Trevisan, altra storica realtà triestina, che negli ultimi anni è passata da 90 dipendenti agli attuali 12, o tutto il comparto dell’auto che nell’area giuliana paga il conto più alto della crisi. Segnali di fiducia, invece, vengono da Wartsila, che nonostante la contrattura, sta tenendo grazie ad un buon integrativo aziendale e ad un buon management e Telit, realtà in costante crescita.
Situazioni altrettanto eclatanti nell’isontino. E se la Fim Cisl non è preoccupata dalle voci di corridoio che danno per eventuale un nuovo giro di cassa integrazione a giugno anche per Fincantieri (“Verificheremo la fondatezza, ma siamo tranquilli rispetto ai carichi di lavoro del sito di Panzano”), decisamente più allerta c’è su altri fronti aperti: Eaton con il dimezzamento dei dipendenti (da 220 a 110) attraverso la mobilità imposto dalla proprietà americana (scadrà il 14 aprile l’ultimo giorno di cassa integrazione straordinaria, mentre in settimana ci sarà un nuovo incontro); Ansaldo per la quale, a livello di gruppo, sono stati dichiarati 300 esuberi (150 strutturali e per 150 cassa integrazione a rotazione) su 1000 lavoratori e il cui piano di ristrutturazione coinvolgerà anche Monfalcone con i suoi 350 addetti; ed il caso “paradossale” della Mangiarotti che, malgrado abbia commesse importanti fino al 2017, ha problemi di credito con le banche. Tuttavia, al di là delle grandi aziende, a preoccupare è il conto – e questo è il dato sommerso – pagato dalle piccole aziende e nell’artigianato.
Le richieste alla Regione Rispetto a queste situazioni e alle sfide che ci attendono la nuova Fim illustra le sue richieste agli enti locali ed al governo regionale: concertazione su base regionale e patti territoriali, impegno per lo stanziamento di economie per l’emergenza e per un progetto industriale di prospettiva, sostegno alla ricerca e all’innovazione, con riguardo anche alla green economy, politiche attive del lavoro.
Il futuro Per quanto ci riguarda – anticipa Salvaneschi, candidato a segretario generale della nuova Fim – continueremo nel nostro impegno, improntato alla produttività e competitività, come conferma anche la firma del contratto nazionale di lavoro (con la Uilm), senza un’ora di sciopero e nei tempi. E ancora, formazione qualificata, sicurezza e un forte impegno nel solco dell’accordo interconfederale siglato il 28 giugno 2011 sul fronte delle relazioni sindacali.
Il congresso Si sono chiusi oggi pomeriggio a Monfalcone i lavori del primo congresso della nuova Fim Cisl di Trieste e Gorizia. I 102 delegati presenti, in rappresentanza degli oltre 2mila iscritti complessivi, hanno anche eletto la nuova segreteria a quattro, con Umberto Salvaneschi, segreterio generale, Gianpiero Turus aggiunto e componenti di segreteria Anna Pelli e Alessandro Contini.
Anche oggi, come ieri a Trieste, a tenere banco sono state le preoccupazioni legate al settore della metalmeccanica nei due territori (si legga comunicato di ieri, riportato sotto).
Per quanto riguarda in particolare l’isontino, Salvaneschi rileva come assoluta e prima emergenza la Eaton di Monfalcone. "Come Trieste, anche la provincia di Gorizia – afferma a margine dell’elezione – soffre di una pesantissima crisi industriale che ci deve far tener alta la guardia e adottare nuove iniziative". Tra queste sicuramente una forte sinergia, auspicata oggi, con gli imprenditori. "Guardiamo con interesse – spiega il neo segretario generale delle tute blu cisline – all’unificazione delle Confindustrie di Trieste e Gorizia: tuttavia, che il processo vada in porto o meno, auspichiamo da subito con le due associazioni un incontro per fare il punto della situazione e condividere percorsi ed iniziative comuni, volte al rilancio dell’economia e delle nostre aziende".
Ufficio stampa Cisl Fvg