Negozi aperti il 1° maggio, il sindacato: mortificati i lavoratori, occorre cambiare la legge
Negozi aperti la domenica, il 25 aprile e pure il primo maggio. Eccola la “deregulation” sulle aperture festive tanto temuta dai sindacati che si dicono pronti a un presidio di protesta di fronte alle vetrine di chi sceglierà di lavorare pure nel giorno della festa del lavoro.
Cgil, Cisl e Uil bocciano pure la legge regionale sul commercio che lo consente. Anche perché l’elenco dei negozi che resteranno aperti sabato primo maggio rischia di essere piuttosto lungo. Oltre ai magazzini della Upim di via Cavour e a Zara in galleria Bardelli, altri negozi del centro storico udinese sembrano infatti intenzionati a non abbassare le serrande nemmeno di fronte al Natale laico dei dipendenti, che ormai non è più un tabù. Molti commessi ancora non sanno se saranno costretti a lavorare oppure no. Alcuni datori di lavoro decidono all’ultimo momento per evitare proteste, ma anche noi decideremo all’ultimo se fare volantinaggi e manifestazioni. Tenere aperto, anche se la legge lo consente, è un attacco ai lavoratori e ai sindacati.
Nel mirino dei sindacati c’è pure la legge regionale. «Così com’è – sostiene Paolo Duriavig della Fisascat Cisl – non funziona. Devono essere eliminate tutte le deroghe, ventinove aperture domenicali sono più che sufficienti per tutti e mi auguro che anche la Confcommercio ritorni sui suoi passi perché chiedere una fascia di confine dove applicare la “deregulation” non avrebbe alcun senso».
La legge regionale sul commercio prevede parecchie deroghe al limite massimo delle 29 aperture domenicali. I centri storici dei capoluoghi provinciali sono considerati aree a vocazioni turistica e lì gli esercizi commerciali possono stare sempre aperti. Non solo. La norma regionale consente anche a tutte le attività con una superficie commerciale fino a 400 metri quadrati di restare aperte sempre: non soltanto tutte le domeniche, ma anche nelle cosiddette “festività protette” (Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, primo maggio, 2 giugno, 15 agosto, primo novembre, Natale, Santo Stefano, Capodanno e l’Epifania). Dopo aver vinto un ricorso al Tar anche i negozi del Palmanova outlet village possono aprire sempre. Una situazione che secondo i sindacati rischia di generare una reazione a catena sulla strada della deregulation totale.