NEL 2012 PATTO SOCIALE PER LA RIFORMA FISCALE, LA CRESCITA E I GIOVANI
Roma, 24 dicembre 2011. "Un accordo tra le parti sociali ed il governo sostenuto dai partiti su fisco, crescita e giovani, per rendere trasparente tutto quello che si fa, si propone e si decide. Fuori da questa logica ci sono solo le corporazioni. Il governo decida da che parte sta". Così Raffaele Bonanni nel corso della conferenza stampa di fine anno svoltasi in Piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, insieme ai Segretari Generali di Cgil, Uil e Ugl. Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella a conclusione dei presidi unitari che si sono svolti in questi giorni in tutta Italia per protestare contro le inique misure previste dalla manovra.
"Oggi siamo qui per dire che sosterremo i lavoratori fino alla fine, e che continueremo la nostra battaglia per chiedere modifiche profonde sulla manovra – ha sottolineato – perchè non rinunciamo alle nostre opinioni, perchè la manovra non solo non è stata giusta e rigorosa ma crea le premesse per la recessione – ha detto Bonanni ribadendo il motivo per cui il sindacato ha scelto di essere in piazza alla vigilia di Natale. "Chiediamo la revisione di quello che è stato fatto e di rendere trasparente tutto quello che verrà fatto – ha sottolineato. Sfidiamo il governo sul fisco in modo che lavoratori, pensionati e imprese che investono possano avere condizioni diverse, perché la questione fiscale è una questione di giustizia ma anche economica. Ma lanciamo un guanto di sfida al governo – ha aggiunto il segretario generale della Cisl – anche sul lavoro, a cominciare dai giovani. L’Esecutivo farebbe bene a raccogliere questa sfida perche la manovra non e’ ne’ equa ne’ rigorosa e non e’ riuscita neppure a guarire il malato. Gli spread si alzano perche’ una manovra che denuncia il 60% di tasse crea solo le premesse per un’ulteriore recessione e l’annuncio di una seconda manovra. I mercati non credono in un paese che impoverisce i lavoratori e tassa i poveri. – ha incalzato dal palco sottolineando che "nessuno crede che questi provvedimenti faranno crescere il paese e costruire iniziative nuove. E’ scollegata dal mondo intero. Il governo deve decidere subito da che parte schierarsi, se con le parti sociali o con le lobby corporative, ed è importante che presto si arrivi a questo. Fuori da questa logica – ha concluso – ci sono solo le corporazioni".
"La vera riforma strutturale che andrebbe fatta in questo paese per sostenere la crescita, di cui non vi è traccia nella manovra del Governo e che invece noi rincorriamo da anni è quella fiscale" hanno poi sottolineato all’unisono i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, chiudendo i presidi di protesta. Questa e’ la vera sfida del governo se davvero vuole migliorare il nostro paese. Noi abbiamo bisogno di diminuire le tasse sul lavoro, perche’ questo e’ l’unico incentivo a far diventare il lavoro conveniente. Questa e’ la vera sfida del governo se davvero vuole migliorare il nostro paese. Il capitolo-pensioni non e’ una partita chiusa – hanno poi concluso i sindacati precisando che se il governo non dara’ ascolto alle parti sociali e andrà dritto per la sua strada rischierà di sbattervi contro.