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Osservazioni della Cisl sul progetto di legge regionale sui giovani

La proposta di legge regionale per i giovani con la quale si riconosce l’autonomia dei giovani stessi concorrendo fattivamente alla sua realizzazione, creando un’azione sinergica tra il mondo giovanile e quello degli adulti sostenendo, con la loro partecipazione e quelle delle famiglie, la capacità progettuale e creativa coinvolgendoli in politiche con loro condivise, ci vede come organizzazione sindacale della Cisl Regionale molto attenti e convinti che ogni iniziativa assunta verso i giovani, vada nella direzione concreta di aiutare fattivamente la “generazione invisibile” o la “generazione perduta” (così definita da Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia).

Riteniamo, infatti, l’impianto generale della legge positivo, in quanto integra diverse norme “programmatiche” ed enunciative con una serie di misure economiche destinate ad incidere concretamente sui problemi più gravi che colpiscono i nostri giovani: il precariato lavorativo e l’accesso agli studi superiori.

La Cisl Regionale del Friuli Venezia Giulia è fortemente impegnata in questi versanti e ha, più volte, proposto soluzioni per rispondere alle suddette esigenze.

In particolare riteniamo opportuno riproporre che diventa necessario abbassare se non eliminare, per un tempo ragionevole, le imposizioni fiscali e previdenziali a carico delle imprese che assumono giovani. Con questo tipo d’intervento si creerebbero condizioni vantaggiose per chi assume rispettando e applicando la normativa esistente che disciplina i rapporti di lavoro, anche quella in materia di sicurezza sul lavoro.

Dopo aver incentivato tanti giovani a studiare nella nostra Regione, bisogna fare di più per farli lavorare nei nostri territori offrendo loro anche delle opportunità di impiego, e se possibile nelle città dove si sono formati.

Anche se il testo proposto contiene norme di potenziamento della L.R. 18/2005 per l’uscita dal precariato, sarebbe opportuno inserire incentivi e disincentivi fiscali più stringenti, per incoraggiare i datori di lavoro ad uscire dalle forme non rispettose della legge e ad investire nella risorsa umana. In generale, le norme riguardanti i problemi del lavoro devono essere esaltate maggiormente. Urgono misure di incentivo alle assunzioni e per la lotta alla disoccupazione giovanile, attualmente dati nazionali 33%!

Riteniamo positivo e da far conoscere all’intero mondo dei giovani l’azione e l’impegno a favore dei mutui. Tuttavia, prima di giungere all’acquisto di una casa, molti giovani (specie se si trasferiscono per studiare all’università) devono sobbarcarsi il peso di affitti, molto spesso elevati e fuori mercato. Chiediamo un potenziamento dell’azione legislativa in questo versante, tenuto conto anche che dopo anni ed anni di appelli e segnalazioni ai due Erdisu non si sia ancora risolta la questione degli alloggi e degli affitti universitari.

Chiediamo qualcosa in più su questo versante in più in fatto agevolazioni.

L’innovazione, l’alta formazione sono alcuni degli elementi fondamentali per l’uscita più rapida dai tempi della crisi che stiamo vivendo. Proprio per questo chiediamo una maggiore attenzione e delle azioni concrete per agevolare il proseguimento degli studi post-laurea (master, dottorati di ricerca, specializzazioni).

In questo versante notevoli sono i costi per le famiglie. Chiediamo di valutare la predisposizione di borse di studio per consentire, anche ai nostri giovani, fruttuose esperienze all’estero, incentivando una volta finita l’esperienza il rientro nel territorio, con possibilità di accesso alla riconversione contributiva agevolata dalla regione presso l’INPS e lanciare bandi di accesso in atenei e scuole di specializzazione convenzionati con la regione.

Sull’articolato:

  • Alcune misure previste nel testo sono già presenti in altre leggi regionali: riteniamo necessario una semplificazione normativa per la materia attuando un “Testo Unico per i Giovani del Friuli Venezia Giulia” molto utile, a nostro parere, a superare eventuali difficoltà interpretative e intralci, in fase applicativa della normativa regionale.
  • Sul versante finanziario sottolineiamo che la legge funzionerà se sarà dotata di adeguate risorse e proprio su questo tema osserviamo che la previsione di un fondo di garanzia di un milione è sì utile a garantire il finanziamento bancario (fino a dieci volte tanto) ma va sostenuto ed incoraggiato l’intendimento di garantire la tenuta del fondo portandolo ad almeno a 2 milioni di euro.
  • All’art. 3 si prevede una fascia di età troppo eterogenea, ovvero tra i 14 e i 35 anni, rischiando di rendere gli interventi dispersivi. Chiediamo di valutare una modifica della fascia d’età, riducendo l’ampiezza della fascia considerata tra i 16 e i 30 anni, collocando i soggetti sotto i 16 anni nell’ “infanzia e adolescenza” e quelli oltre i 30, nell’età adulta.
  • Art. 8 comma 1b) cancellare su richiesta della Regione;
  • Art. 15 comma 3: valutare se è il caso di concedere ulteriori agevolazioni per l’uso dei voucher che già sono una forma agevolata;
  • Art. 22 comma 1: pleonastico;
  • Art. 27 comma 3 punto b) anche orientamento lavorativo, tipologie contrattuali e sicurezza sul lavoro;
  • Art. 27 comma 4: aggiungere esplicitamente le associazioni sindacali.

Per la Segreteria Regionale CISL Fvg
Renato Pizzolitto