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PERMESSO DI SOGGIORNO, NON BISOGNA PAGARE

Per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno non va pagato alcun contributo; anzi le cifre – tra gli 80 e i 200 euro – versate dal 2012 dai cittadini stranieri per questi documenti vanno considerate illegittime, tanto che è possibile chiederne il rimborso. A sostenerlo – fa sapere Ahmed Faghi Elmi, Presidente dell'Anolf Friuli Venezia Giulia – è una sentenza dei giorni scorsi emessa dal Tribunale del Lazio. "Finalmente si fa chiarezza, annullando il decreto del Mef del 6 ottobre 2011, ritenuto contrastante con la normativa comunitaria, e che, nonostante il nuovo dispositivo, continua illegittimamente ad essere applicato da alcune Questure". Di qui le disposizioni dell'Inas Cisl agli stranieri. "Invitiamo – esorta Faghi – gli stranieri che devono richiedere o rinnovare il permesso di soggiorno, a compilare il bollettino con il solo importo del PSE (30,46 euro), allegando alla domanda, nel bustone per la Posta, oltre ai documenti ordinari, anche copia della prima pagina della Sentenza del Tar del Lazio (n.06095/2016)". Quanto, invece, al rimborso dei contributi già pagati a partire dal 30 gennaio 2012 l'Inas Cisl ha creato una nuovo apposito servizio ricolto agli utenti. "Il nostro auspucio – commenta il presidente dell'Anolf Fvg – è che il dispositivo della sentenza venga immediatamente recepito da tutte le Questure, anche della nostra regione. Finalmente il Tar ha riconosciuto la sproporzione del contributo, che per anni è stato imposto agli stranieri, costituendo per molti un pesante aggravio ai bilanci familiari".