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PORTALETTERE, A TRIESTE L’ULTIMA PAROLA

Futuro appeso ad un filo, quello di 16 lavoratori delle Poste: sono i portalettere della provincia di Pordenone, in attesa – per il prossimo 28 maggio – della sentenza della Corte d’Appello di Trieste che dovrà decidere sul loro reintegro in azienda, decretato in primo grado due anni fa.
Poste Italiane, infatti, contro la sentenza era ricorsa in appello, nonostante le chiare indicazioni del governo in materia di stabilizzazione del lavoro precario. Assunti con svariati contratti a tempio indeterminato, i 16 portalettere non mollano. “Siamo di fronte ad una situazione paradossale” – commenta per loro il segretario della Slp Cisl regionale, Domenico Larocca. “Da una parte l’azienda annuncia un imponente piano di assunzioni, stante le notevoli carenze d’organico, e dall’altra non è intenzionata a confermare chi già lavora all’interno con professionalità”. “Tanto più – rincara Larocca – che Poste Italiane vorrebbe sostituire questi 16 lavoratori, tutti tra l’altro in servizio in zone particolarmente critiche della regione, con altro personale assunto con contratti a termine”.

Ufficio stampa Cisl FVG