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PRECARI SENZA STIPENDO DA SETTEMBRE

Da settembre è in vigore la cosiddetta “Buona Scuola”, ma dalle tante segnalazioni pervenuteci e da una indagine effettuata dalla Cisl Scuola del FVG, sembra che, per quello che sta dimostrando, sia semplicemente una scuola alla buona.
I precari della scuola del Friuli Venezia Giulia, specialmente quelli temporanei, da quattro mesi stanno vivendo una situazione insostenibile, per loro e per le proprie famiglie, causa le mancate erogazioni delle retribuzioni da parte del MIUR, a partire da settembre scorso. Come può vivere una famiglia serenamente se non percepisce il salario da tanto tempo? Pagare le bollette, il mutuo, mantenere i figli a scuola, pagare la benzina per l’auto per recarsi al lavoro? La vita normale sta diventando drammatica per queste famiglie.
Sembrerebbe uno scherzo, ma visto che carnevale è ancora lontano, la situazione è effettivamente cosi. Il personale precario sta vivendo una condizione insopportabile, sta lavorando gratis.
Una situazione vergognosa, il peggior datore di lavoro che si registra da un po' di tempo a questa parte. Un datore di lavoro che non paga i suoi dipendenti è da condannare su tutti i fronti.
Altro che autonomia scolastica professata a 360 gradi. Stiamo assistendo ad una elevata burocratizzazione del sistema scolastico, un accentramento gestionale mai visto prima: da settembre tutto viene concentrato al Ministero, le scuole non hanno più neanche la possibilità di predisporre e retribuire il personale supplente.
I capitoli di spesa sono segnalati incapienti e la nuova gestione on line è farraginosa, tante volte mal funzionante. Questo sistema sconclusionato, ha aumentato il carico di lavoro nelle segreterie scolastiche, perché una operazione deve essere ripetuta una, due, tre volte, quando va bene. Ha creato nel personale, ansia da prestazione e stress perché non sanno più cosa rispondere alle tante lagnanze che arrivano nei loro uffici per la situazione insostenibile che si è venuta ha creare.
A questo, se si aggiunge la non sostituibilità del personale assente, la condizione diventa paradossale, lavoro in più da sobbarcarsi, fatto comunque con impegno e sacrificio e con tanta buona volontà dalle segreterie, ma il risultato è pessimo, dovuto ad un sistema di gestione messo on line, ma forse non testato dai grandi esperti del Ministero, che fa acqua da tutte le parti.
Siamo intervenuti, tante volte presso il Miur, per tentare di far capire le esigenze delle scuole e per eliminare questa situazione kafkiana che affama i lavoratori precari, ma ad oggi, al di la di qualche mandato straordinario, nulla di fatto.
La sordità di chi dovrebbe prendersene cura oramai sembra diventata normalità, forse è vero il vecchio detto: il sazio non crede al digiuno, alla faccia dell’art. 39 della Costituzione italiana.