Primo maggio a Cervignano. Santini (Cisl): gli ammortizzatori sono stati la nostra salvezza
Tremila in piazza a difesa del lavoro
Sicurezza, legalità, occupazione, sviluppo sostenibile e meno sprechi pubblici: sono le richieste avanzate dai tanti lavoratori che hanno preso parte alla manifestazione del Primo Maggio, a Cervignano. Tremila persone, secondo gli organizzatori, circa mille secondo i dati forniti dalla Questura. Una manifestazione all’insegna della coesione sociale e della preoccupazione per la grave crisi economica, che ha investito anche la nostra regione.
In primo piano, anche la preoccupazione per i giovani, che, sempre più spesso, faticano a trovare un posto di lavoro. Tanti i rappresentanti dei comitati che hanno partecipato al corteo, aperto dai trattori, ricomparsi a Cervignano dopo due anni di assenza. Dall’elettrodotto alle casse di espansione, passando per il nucleare, la privatizzazione dell’acqua, l’autostrada Carnia-Cadore e ancora la centrale Snam, gli ogm, la fusione tra Cafc e Tubone e la Tav, centinaia di cittadini e lavoratori hanno portato in piazza le maggiori problematiche del territorio.
«Non siamo contro il progresso – ha spiegato l’ambientalista Paolo De Toni – siamo per le opere pubbliche sostenibili. I comitati sono spie di allarme che si accendono sul territorio quando qualcosa non va».
Una quindicina i sindaci che, assieme agli amministratori e ai politici hanno sfilato per le vie del centro. «Questa crisi deve essere analizzata in tutta la sua gravità – ha detto Giorgio Santini, segretario nazionale Cisl, che ha parlato anche a nome di Cgil e Uil – Se l’aumento della disoccupazione in Italia è stato inferiore a quello degli altri stati europei, lo dobbiamo ad un sistema di ammortizzatori sociali più strutturato e rafforzato. Per far ripartire il Paese, però – ha aggiunto – servono anche nuove politiche di sostegno alle imprese. È necessario ripensare il nostro modello di sviluppo, promuovendo un’alleanza con le forze più sane dell’economia, per sconfiggere la finanza speculativa e rilanciare le politiche per lo sviluppo».
E Santini, il cui intervento è stato fischiato da un gruppo di rappresentanti di Rifondazione Comunista per discordanze relative al contratto di lavoro, ha rivolto un plauso a tutti i soggetti firmatari del documento programmatico che ha unito le diverse componenti sociali in una giornata da sempre dedicata al lavoro e ai diritti dei lavoratori. «Il documento che abbiamo firmato – ha commentato il sindaco di Cervignano, Pietro Paviotti – è stato un risultato importantissimo da un punto di vista simbolico. La crisi richiede interventi immediati per riuscire ad ammortizzare le difficoltà. Vanno sostenuti gli imprenditori che investono sul territorio e che propongono progetti industriali di ampio respiro offrendo, al contempo, opportunità di lavoro concrete. Dobbiamo salvaguardare la scuola – ha aggiunto il primo cittadino cervignanese – l’industria manifatturiera e realizzare opere pubbliche sostenibili».
A scendere in campo in difesa dei lavoratori è stato anche il segretario regionale dell’Anpi, Luciano Rapotez. «Il lavoro – ha concluso – non è soltanto la dignità delle persone ma è anche la forza delle famiglie».
Elisa Michellut