PRIMO SEMESTRE DIFFICILE, LA CRISI NON E’ ALLE SPALLE
L’11 luglio si è riunito L’attivo dei delegati FIM-CISL della Provincia di Udine, a pochi giorni (27 giugno) dalla Regionalizzazione della categoria.
Il Segretario Provinciale della FIM-CISL Spelat Giorgio ha illustrato agli oltre 100 delegati la situazione della Provincia per il settore metalmeccanico, che ad oggi non vede la luce infondo al tunnel.
Troppe ancora le aziende metalmeccaniche in difficoltà, e questi primi sei mesi del 2014 hanno confermato ciò che purtroppo dicevamo alla fine dello scorso anno;
Casse integrazioni ordinarie, straordinarie e contratti di solidarietà stanno ancora contraddistinguendo il settore con numeri che non fanno sperare nulla di buono.
Ad oggi seguiamo oltre 35 aziende che utilizzano la cassa integrazione ordinaria, una dozzina la cassa straordinaria o contratto di solidarietà.
Dodici son stati i fallimenti nel settore da inizio anno, sicuramente in diminuzione rispetto al 2013 ma per il fatto che le aziende rimaste in piedi dall’inizio della crisi si sono ridotte in maniera importante.
Rimangono aperte per molte realtà medio grandi del territorio procedure di mobilità con esuberi strutturali che esploderanno con tutta la loro drammaticità nel prossimo autunno, in quanto la legge 92/2012 meglio conosciuta come “Riforma Fornero” ha tagliato parte del percorso di ammortizzatori sociali collegati alla perdita del posto di lavoro.
Infatti dal 2015 i lavoratori con età anagrafica superiore a 50 anni, in caso di perdita del posto di lavoro con attivazione di procedura di mobilità non godranno più di 3 anni di ammortizzatore sociale, ma solamente 2 anni; questo chiaramente porterà a delle scelte quasi obbligate per i lavoratori con l’uscita dalle aziende entro dicembre 2014.
Una situazione questa che porterà decisamente al rialzo il tasso di disoccupazione in Provincia, considerando che già il dato odierno è allarmante, 8% di disoccupati.
A livello di piccole aziende, con meno di 10 dipendenti la situazione è al collasso, il difficile accesso al credito seguito da una terziarizzazione degli appalti al ribasso ha determinato la chiusura di molte attività, che non hanno rilevanza mediatica ma sicuramente la hanno a livello occupazionale.
Critica rimane la situazione di PALINI e BERTOLI gruppo EVRAZ di San Giorgio di Nogaro, come pure per MANGIAROTTI in attesa di acquisizione.
In questa fase di difficile lettura non mancano le eccellenze, dall’AUTOMOTIVE di Tolmezzo al Gruppo PITTINI, da ABS di Pozzuolo del Friuli alla RHOSS di Codroipo e BOSCH-FREUD con i suoi 4 stabilimenti in Provincia; aziende che lavorano sul territorio e che in passato hanno affrontato le difficoltà con investimenti sia per quel che riguarda figure professionali sia con innovazione tecnologica, ed oggi stanno raccogliendo i frutti di una programmazione lungimirante.