Progetto S.O.S. : Fvg, sette mosse contro gli infortuni sul lavoro
Bilancio ai due terzi di percorso per il progetto Sos Specifico Obiettivo Sicurezza
Ad oggi, coinvolti dalla vasta operazione culturale messa in campo oltre 500 lavoratori, 60 rls, decine di aziende
Oltre 500 lavoratori “informati” con l’obiettivo di raggiungerne mille; 60 rls coinvolti e una sessantina di aziende su tutto il Friuli-Venezia Giulia interessate direttamente dalle iniziative organizzate fino ad oggi ed ancora in corso: sono alcuni dei numeri del progetto Sos Specifico Obiettivo Sicurezza, promosso da Fondimpresa e gestito da Formindustria, in associazione temporanea d’impresa con Ial Fvg, Ires, Enfap, per diffondere la cultura della sicurezza in regione.
Giunto ai due terzi del suo percorso, il progetto – finanziato con 200mila euro (dei 3 milioni disponibili sul fronte nazionale) e sollecitato a livello locale da Confindustria e da CGIL-CISL-UIL regionali – è al giro di boa delle 7 mosse messe in campo contro gli infortuni sul lavoro. Sette azioni – 3 di promozione, 3 di assistenza e una di formazione – con l’unico obiettivo di valorizzare la cultura della sicurezza attraverso l’informazione diretta ai lavoratori ed ai loro rappresentanti, ma anche il coinvolgimento delle aziende sul fronte della prevenzione.
“Rispetto allo stato di avanzamento del progetto – commenta la referente Elena Clari per Formindustria – siamo piuttosto soddisfatti: riteniamo che i risultati conseguiti finora siano più che in linea con le aspettative e che le prospettive di sviluppo ulteriore siano dimostrate dal notevole interesse riscontrato finora tra le aziende del territorio sul problema della prevenzione”.
Il tratto peculiare del progetto – che si concluderà ad agosto 2010 – sta nella sua trasversalità: si va dalla consulenza e check-up itineranti nelle aziende alla formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, passando per la parte puramente informativa con l’allestimento di gazebo (Safety Cafe) nelle zone industriali al portale internet, che ad oggi registra punte di 200 accessi quotidiani.
Tuttavia – al di là dei numeri, pur importanti (solo con i Safety Cafe, a esempio, si sono intercettate oltre 2.100 persone, con un’alta percentuale di stranieri “a rischio”, e distribuite 3mila pubblicazioni Inail) – è la capillare azione sul territorio la leva strategica di un progetto a 360 gradi. Un progetto articolato che affonda le sue radici direttamente nel cuore delle aziende, anche con meno di 50 dipendenti, attraverso check up di rischi, potenziamento delle pratiche di prevenzione e formazione interna e coinvolgimento degli stessi lavoratori. Su questo fronte, stando agli ultimi dati sull’attività svolta, gli incontri organizzati hanno già formato il 54% dei destinatari finali, prevalentemente operai, a tempo indeterminato, assunti da più di tre anni. Una formazione particolare, infine, è stata riservata anche agli rls, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, per approfondire, attraverso la consulenza a piccoli gruppi, la consapevolezza del loro ruolo e gli strumenti di gestione come ad esempio la partecipazione attiva ai piani di formazione accanto ad alcune competenze di natura tecnica, giuridica e relazionale.