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PROVINCE, E’ CAOS PERSONALE

Le Province? Enti incapaci di gestire i servizi all’impiego. Il presidente Tondo farebbe bene a riportare le competenze sul lavoro, distolte dal suo predecessore, a livello regionale e a salvaguardare l’Agenzia regionale.
La Fp Cisl del Friuli Venezia Giulia e la Cisl regionale non fanno sconti, denunciando come le Province abbiano iniziato a perdere i dipendenti a tempo determinato che da anni lavoravano per i servizi al lavoro. “I contratti scadono – tuona il segretario della Fp, Pierangelo Motta – e non possono essere rinnovati agli operatori unici dei centro per l’impiego, a chi si occupa di reinserire nel mondo del lavoro i disoccupati. Professionisti dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro sono costretti oggi a passare dall’altra parte del bancone per iscriversi tra i disoccupati”. Cosa fanno le Province e la Regione per rinforzare i servizi a favore dei disoccupati, che proprio in questo momento dovrebbero essere potenziati e che invece perdono pezzi per strada? – si domanda la Cisl in una nota. ”La verità – risponde Motta – è che si ipotizzano strade di difficile percorribilità e non si utilizzano invece le graduatorie di concorsi esistenti con persone idonee e già formate, operative in quattro e quattr’otto”.
“Le Province non sono in grado di gestire la situazione?” s’interrogano ancora il segretario generale della Cisl, Giovanni Fania, e Motta. “Vista la situazione, forse sarebbe stato meglio che le politiche del lavoro rimanessero in capo alla Regione! Constatiamo che le Province hanno maggior interesse a modificare le strutture per favorire gli incarichi con stipendi pesanti, piuttosto che usare le risorse per dare una risposta ai disoccupati del Friuli Venezia Giulia.”
La situazione – prosegue la nota cislina – è anche molto variegata tra le province: quella di Trieste, ad esempio, pur spendendo meno per il personale, dichiara di non avere fondi per assumere. Ed intanto utilizza in maniera abbastanza disinvolta i tirocinanti, che spesso sono chiamati a svolgere dei veri e propri incarichi di lavoro.
Insomma, se non si interviene presto, anche le graduatorie vigenti scadranno e toccherà fare nuovi, costosi concorsi, per assumere personale che dovrà appena essere formato. Tutto ciò mentre il personale già formato dovrà trovarsi un nuovo lavoro. “Non sembra esserci logica in tutto ciò – concludono Fania e Motta – se non il solito spreco di denaro pubblico”.

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg