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RAPPRESENTANZA, ORA SE PARTECIPI CONTI

Un mix tra criterio associativo ed elettivo per individuare la soglia minima che consente a un sindacato di essere ammesso a negoziare il contratto collettivo nazionale. Concretezza  e chiarezza sul peso di ciascun sindacato nelle singole categorie (mediante raccolta dati e certificazioni). Un doppio sbarramento, sempre al fine di evitare la moltiplicazione delle sigle sindacali, per le elezione della R.s.u., e alla conseguente contrattazione aziendale, per quelle associazioni sindacali non firmatarie del CCNL di categoria ma formalmente costituite con un proprio statuto. Il vincolo di esigibilità della contrattazione aziendale nei confronti di tutti i lavoratori, indipendentemente se iscritti o meno ai sindacati stipulanti. Sono questi i cardini del nuovo Testo unico sulla Rappresentanza, lo storico accordo che ha fissato, dal gennaio scorso per la prima volta, criteri unitari con cui misurare la rappresentanza sindacale, la validità e l’esigibilità dei contratti nazionali, siglato tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria.

La qualità delle relazioni industriali  – certezza degli accordi e credibilità delle parti – è uno dei fattori di attrazione di investimenti: la contrattazione contribuisce non solo alla gestione delle crisi ma, anche, al rilancio della crescita e dell occupazione ed è elemento di stabilità, di governo del conflitto sociale e di gestione responsabile e condivisa . Così  il Segretario nazionale Cisl Maurizio Petriccioli presente a Gemona del Friuli al Consiglio generale dell Alto Friuli.

E necessario quindi, soprattutto nella nostra situazione ha aggiunto Petriccioli – superare l approccio di natura antagonistica e puramente conflittuale, tanto cara a taluni, non certo alla Cisl, per orientarci ad un modello contrattuale di tipo partecipativo, fondato sulla conoscenza, sulla capacità di proposta e, soprattutto, sull assunzione di responsabilità, avere il coraggio delle scelte .

Per Alberto Monticco, membro della segreteria CISL Fvg l aver ottenuto l esigibilità del contratto è un punto fondamentale per non dare più adito alle aziende, anche multinazionali vedi caso Electrolux – di contestarci litigiosità e frammentazione sindacale; il fatto poi di aver chiarito il concetto di maggioranza nell espressione delle volontà dei lavoratori ha aggiunto – potrà permetterci di avere la forza di portare avanti le nostre idee lungimiranti che troppo spesso sino ad oggi sono state accantonate .

Dello stesso avviso anche il segretario Cisl Alto Friuli Franco Colautti che ha aperto i lavori del Consiglio generale: questo accordo rappresenta un modello per il prosieguo del cammino, occorre ora lavorare per estenderlo anche alle altre categorie di lavoratori, avendo ben presenti le loro specificità e peculiarità. Penso ad esempio al commercio, ai servizi, al lavoro in cooperativa, al mondo agricolo. Una cosa deve essere chiara ha ribadito Colautti – con questo Accordo la maggioranza decide, non ci sono riserve o paracadute, quindi dobbiamo attrezzarci ad essere maggioranza .

Pronti a tradurre in pratica queste novità anche i vari rappresentanti di categoria del sindacato dell Alto Friuli: Siamo arrivati un po tardi e manca ancora l accordo con le altre associazioni di categoria come artigiani, commercianti, cooperative e agricoltori hanno commentato Bruno Minutti della Filca Cisl, Giorgio Spelat della Fim, Domenico La Rocca della Slp – il compito comunque che ora spetterà a tutti noi sarà quello di lavorare per far capire l importanza dell accordo tra i nostri iscritti, il più delle volte distratti, altrimenti tutto il lavoro fatto rimarrà solamente sulla carta .

Ufficio stampa Cisl FVG