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Rate dei mutui, lo stop difficile

Complicata la sospensione della rata per i senza-lavoro
La denuncia delle associazioni dei consumatori

Cassintegrati, disoccupati e famiglie in difficoltà economica alle prese con gli ostacoli sulla strada del mutuo da sospendere. Lo stop alle rate – previsto in particolare da un accordo nazionale tra l’Associazione bancaria e diverse associazioni dei consumatori, oltre che da un patto precedente scattato a livello locale e promosso dalla Provincia nel 2009 – spesso si trasforma in un’odissea allo sportello bancario. Moduli da compilare, documentazione da presentare e requisiti da dimostrare. Insomma, non sempre è così agevole – per chi già vive una situazione economica pesante dovuta alla perdita del lavoro – ottenere il blocco per dodici mesi delle rate del mutuo per chi è "preso per il collo" per situazioni legate alla crisi economica.
«Sono molte le segnalazioni – sottolinea Stefano Arnone, responsabile dell’Adiconsum di Pordenone – che stiamo ricevendo nell’ultimo periodo proprio da lavoratori e da famiglie che stanno attraversando un periodo di crisi economica a causa della cassa integrazione o della perdita del lavoro. Succede che anche chi ha i requisiti previsti dall’accordo per ottenere lo "stop" annuale del pagamento della rata del mutuo si trovi di fronte a difficoltà poste dagli istituti di credito». Difficoltà che – sempre secondo la denuncia dell’associazione dei consumatori – molte volte riguardano in particolare i grandi gruppi bancari piuttosto che gli istituti del territorio. Anche se la convenzione nazionale tra Abi e istituti di credito – diventata operativa lo scorso primo febbraio – è stata sottoscritta anche da molti grandi gruppi. «È tuttavia ragionevole pensare – aggiunge il responsabile dell’Adiconsum provinciale – che nei grandi gruppi bancari le procedure decisionali siano giocoforza più macchinose. Ma di questo problema non può essere investito il cliente consumatore: se ci sono i requisiti previsti dall’accordo la rata del mutuo deve essere sospesa». In molti, però, hanno bussato allo sportello dell’associazione che si trova nella sede della Cisl nel "palazzone" sindacale di via San Valentino in città per segnalare rallentamenti e difficoltà. «A onor del vero – fa sapere ancora Arnone – dopo un nostro intervento di sollecito il più delle volte si riesce a sbloccare la situazione. Ma non è giusto che il cliente sia costretto a lunghe peregrinazioni per vedersi riconosciuto ciò che gli spetta».