Referendum Fiat, vince un ottimo accordo
Fania: "Politica assente per lavoro e imprese"
Con il voto referendario vince un "ottimo accordo", che non lede i veri diritti fondamentali dei lavoratori e che pone al centro la questione prioritaria del salario degli operai italiani: è il commento a caldo del segretario regionale della Cisl, Giovanni Fania, sulla vicenda Mirafiori, conclusa in nottata. "Il vero problema – rileva il leader cislino – è che da questa lezione paradossale emerge l’assenza della nostra classe dirigente politica, piegata su se stessa e incapace di intervenire e risolvere i problemi economici e sociali del Paese, sanando i ritardi del nostro sistema produttivo ed attraendo investimenti". Stando alle parole di Fania, infatti, il cuore del problema starebbe proprio qui: nell’inadeguatezza della politica ad affrontare i problemi connessi al lavoro, ma anche alle imprese in termini di competitività. "Con l’accordo Fiat – commenta ancora Fania – è stato dato un segnale importante di cambiamento: quello di un Paese che vuole ricominciare ad attrarre investimenti (basti pensare che negli ultimi dieci anni, abbiamo attratto soltanto il 30% di quelli che invece è stata in grado di abbracciare la Germania!)". "Il nemico non è Marchionne – prosegue il segretario cislino, puntando il dito contro la caccia alle streghe – ma semmai una globalizzazione senza regole, che dovrà riguardare tutto il movimento sindacale a livello mondiale". Per quanto riguarda la Cisl regionale, via libera dunque all’accordo: un accordo incentrato sulla negoziazione e sullo scambio, che porta prospettive e maggiore salario agli operai italiani, fanalino di coda in Europa. "La Cisl, come è noto – spiega Fania – è un Sindacato teso alla contrattazione e a regolare i processi, a differenza di altri che antepongono le questioni politiche ed ideologiche a quelle concrete del lavoro". "Attenzione però – avvisa Fania – a non strumentalizzare la vicenda di Mirafiori con le questioni regionali, dove non esistono situazioni assimilabili. Resta però necessario se non urgente affrontare anche da noi il cambiamento a sostegno del nostro tessuto manifatturiero: occorre sedersi tutti ad un tavolo sulla produttività del Friui Venezia Giulia, con buona volontà e senza voler imporre diktat preconcetti".
Mariateresa Bazzaro
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