RINNOVO CCNL CREDITO COOPERATIVO: I 1.600 BANCARI DEL FVG DICONO SI’
Concluse le assemblee con i lavoratori. Previsti aumenti in busta paga del 6,5%
Si sono concluse le assemblee che hanno visto i circa 1.600 dipendenti del Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia, chiamati ad approvare il rinnovo del proprio Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Nonostante il periodo di ferie, oltre un terzo di quei bancari, ha preso attivamente parte alle assemblee e approvato quasi all’unanimità un rinnovo che cade in un momento particolarmente difficile. L’aumento di circa il 6,5%, ottenuto con il CCNL BCC, riesce a dare una prima risposta alle preoccupazioni crescenti, proprio in un momento drammatico in cui la fiammata inflazionistica si attesta ormai su un 8,5% erodendo il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti in primo luogo; implicazioni queste su cui CGIL, CISL e UIL sono impegnate anche in questi giorni con il Governo per dare ulteriori concrete risposte (detassazione, bonus, etc.). Pure altri aspetti molto importanti (sanità integrativa e previdenza complementare) sono stati al centro di questo rinnovo, caratterizzato anche da una serie di norme, tese a consentire un lavoro più attento alle tematiche della conciliazione lavoro famiglia, alla formazione e alla professionalità delle lavoratrici e lavoratori che quotidianamente agli sportelli e dagli uffici interni continuano a fornire un servizio importantissimo alle comunità di riferimento. “Vi sono ormai paesi – anche non piccolissimi, anche della nostra regione – dove spesso le BCC rimangono le uniche presenze bancarie a fronte di una “desertificazione bancaria” che sta purtroppo interessando molte località. Su questi temi sociali, il CCNL approvato contiene un’attenzione da parte di chi lavora e governa le c.d. “banche di comunità” – commenta per la First Cisl Fvg, Denis Papais. Si tratta in definitiva di un complesso di norme contrattuali, le quali vogliono rispondere una pluralità di esigenze: benessere e reddito di chi vi lavora, ma anche contemporaneamente dare risposte – con il contributo tipico che possono dare moderne relazioni industriali – a quella imprescindibile funzione sociale ed economica tipica delle banche cooperative a mutualità prevalente. Tale funzione di sostegno concreto alle nostre comunità è possibile solo se si mantiene e coltiva con cura una “biodiversità bancaria” messa seriamente in pericolo dalla “monocultura” imperante di grandi intermediari finanziari. Aggiunge il sindacalista Papais, della FirstCisl: “Ciascuno vede come le BCC rimangano presidio fondamentale nel sostenere concretamente le comunità locali, fatte di famiglie, lavoratori, pensionati, artigiani, imprenditori, istituzioni, associazioni. Non tutti sono però consapevoli che le stesse BCC rimangono attrici centrali per le nostre comunità, grazie all’impegno, dedizione e professionalità di chi in esse lavora e merita giusti riconoscimenti professionali”.