Riunito a Udine l’attivo dei delegati Cisl dei comparti ministeri e agenzie fiscali
SUL TAVOLO I RINNOVI CONTRATTUALI E IL “DECRETO BRUNETTA” CHE IN FVG INTERESSANO 10MILA DIPENDENTI
Il segretario nazionale Paolo Cibin: “Prossimo passo modernizzare l’apparato pubblico”
All’indomani del decreto Brunetta che “ha svilito la dignità dei lavoratori della pubblica amministrazione”, la Cisl del Friuli-Venezia Giulia spiega il perché del tavolo di confronto aperto con il Governo (ma rifiutato dalla Cgil) e che, il 30 ottobre scorso, ha portato alla firma di un protocollo di intesa tra Esecutivo e Sindacato.
“Da quell’accordo – commenta il segretario della Fps Cisl regionale Enrico Acanfora all’attivo dei delegati dei comparti ministeri e agenzie fiscali oggi riunito a Udine – sono stati sbloccati i 6 milioni di euro necessari ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego e si sono potuti siglare già due contratti, per la prima volta rinnovati 11 mesi prima della loro naturale scadenza”.
Si tratta dei comparti ministeri e agenzie fiscali, che in regione contano 10mila lavoratori (su 50mila del settore pubblico) e che si sono visti riconoscere un aumento contrattuale rispettivamente di 78 euro (8 dei quali provenienti dall’ultima Finanziaria Prodi) e di 82 euro (di cui 5 dalla Manovra del 2008), oltre alla rivalutazione della contrattazione di II livello e al ripristino del salario accessorio dal primo gennaio, che il decreto Brunetta aveva annullato “con grave danno per le famiglie ed i lavoratori poiché tagliava dalle buste paga una cifra compresa tra i 300 e i 600 euro netti mensili”.
“Firmando il protocollo – aggiunge Acanfora – abbiamo agito nell’interesse esclusivo dei nostri rappresentati. Il nostro obiettivo era far capire al Governo l’importanza di sedersi ad un tavolo, al di là degli spot del ministro Brunetta”.
Quanto ai prossimi passi è il segretario nazionale della Fps Cisl, Paolo Cibin ad anticiparli: “Chiudere entro gennaio la partita dei contratti mancanti, enti pubblici non economici, sanità ed enti locali, ed aprire subito un tavolo di confronto con il Governo e previsto dall’accordo del 30 ottobre per condividere i criteri sulla base dei quali procedere alla modernizzazione dell’apparato pubblico in chiave di efficienza, di minori costi e qualità per gli operatori e gli utenti”.
E se sulle affermazioni di Brunetta, Cibin commenta secco – “Si tratta di considerazioni di mera provocazione politica” -, sull’astensione della Cgil dal confronto con il Governo risponde: “L’accordo è fondamentale per tutelare i lavoratori, tenuto conto che il dialogo non è affatto scontato”.
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg