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San Floriano, preda innocente della confusione politica

Resta alta la preoccupazione del Sindacato sul Parco della Destra Tagliamento
Andrea Menegoz, Fai Cisl:
“La Regione ora faccia la sua parte: subito il bando di assegnazione”

“La politica lasci da parte i campanilismi e le incertezze per salvare il Parco San Floriano”: l’appello arriva dalla Fai Cisl di Pordenone, proprio nei giorni decisivi per il futuro assetto del sito naturalistico del Friuli occidentale.
“Siamo molto preoccupati per le sorti del parco e dei suoi lavoratori”, rilancia il segretario di categoria, Andrea Menegoz, ricordando che è da oltre un anno che si parla di piani di salvataggio e che, fino ad ora, non hanno portato a nulla.
A marzo scorso, infatti, la società Saasd srl, compartecipata al 51% dalla Regione e al 49% dalla Provincia, è stata messa in liquidazione, con il conseguente licenziamento dei 10 dipendenti. Grazie al pressing della Cisl, nella scorsa Manovra di fine anno è stato deliberato, a sostegno dell’occupazione, un finanziamento in 3 anni di 290mila euro, con la clausola di far passare anche gli animali e l’attrezzatura sotto la nuova conduzione.
“Oggi – spiega Menegoz – siamo ancora fermi, con una liquidazione sulle spalle e l’assessorato regionale all’Agricoltura e Provincia che, dopo sterili discussioni, non riescono a decidere che strada prendere”. “Allo stato attuale – aggiunge il sindacalista – non si riesce nemmeno a capire che mandato abbia il liquidatore, che si sta comportando come se ci fosse stato un fallimento, anziché una dismissione”. Gli operai del parco – si legge in una nota del Sindacato – sono stati riassunti a tempo determinato dalla Fondazione Opera Sacra Famiglia, ma il loro contratto part time di 20 ore a rotazione non consente più una gestione sostenibile del sito naturalistico, sempre più sacrificato nelle sue potenzialità ed attività, come le visite didattiche, i laboratori ed il turismo eco-sostenibile. “I lavoratori – sottolinea il segretario della Fai – attualmente percepiscono 450 euro al mese e a breve il loro contratto scadrà, senza contare che non avranno ammortizzatori sociali immediati. Ad aggravare la situazione è il fatto che non sia stato ancora definito il bando per l’assegnazione del parco con tutto ciò che questo comporta sotto il profilo dell’occupazione, ma anche della stessa gestione”. “Siamo in preda alla confusione – rincara Menegoz – si parla tanto dei costi di mantenimento del parco, ma non degli sprechi della politica. E che dire della Rinascita di Spilimbergo, dimessa ed abbandonata assieme ai suoi tre dipendenti?”.
Per la Fai Cisl occorre tornare alla scrupolosa cura del parco e al pieno sfruttamento delle sue potenzialità, in modo che il sito torni ad essere, come è sempre stato, punto di riferimento della comunità.

Pordenone, 20 maggio 2011

Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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