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SCIOPERO ALLA TRANSIMA

Sembrano non finire mai le cattive notizie per l’occupazione a Maniago. Dopo la coltelleria Alexander, il gruppo editoriale Zanardi e l’industria tessile Fil Man Made, questa volta a subire il contraccolpo della crisi è la Transima italiana, colosso a livello nazionale nel settore delle scaffalature metallica e logistica per le aziende. Ieri i sindacati hanno proclamato due ore di sciopero perchè i circa 50 dipendenti attendono lo stipendio da metà marzo.
«Prima di dare corso alla nostra prima forma di protesta – ha affermato Massimo Albanesi, della Fim Cisl – abbiamo atteso che la famiglia Canderan desse un segnale di buona volontà. Segnale che purtroppo, nonostante fosse stato promesso non più tardi della scorsa settimana, non si è ancora concretizzato. La nostra pazienza non poteva essere infinita. Così abbiamo attuato le prime due ore di sciopero di un pacchetto più ampio che proclameremo qualora non ci fosse un’immediata inversione di tendenza nella corresponsione delle mensilità arretrate. Situazione – conclude Albanesi – che si ripete con una certa ciclicità da oltre un anno e mezzo, da quando cioè il gruppo ha iniziato una lunga fase di ristrutturazione aziendale».
In effetti, l’industria si è affidata a un esperto di ottimizzazione delle risorse per uscire da una spirale negativa causata in maniera prevalente dalla congiuntura sfavorevole. Il primo passo è stato quello di tagliare i cosiddetti rami secchi: per questo motivo è stata chiusa e posta in liquidazione la Omci di Meduno – la cui mezza dozzina di dipendenti è stata riassorbita -, mentre i 13 addetti della Sfei sono in cassa integrazione ordinaria. Quanto ai 22 dipendenti della Metalnova, si trovano in cassa integrazione speciale dallo scorso dicembre, «ma non hanno ancora percepito dalla proprietà la tredicesima mensilità – ricorda Albanesi -, mentre gli ammortizzatori sociali vengono erogati direttamente dall’Inps». Fa parte del gruppo anche la Friulana Verplast, che ha sede a Sacile, ma che pare aver subito meno la flessione degli ordinativi, anche grazie al fatto che ha nel portafoglio clienti pure numerosi clienti locali, cioè indipendenti dalla galassia Transima. Da quanto si è appreso, in questo caso il ritardo nella liquidazione degli emolumenti sarebbe limitato a una ventina di giorni rispetto alla data prestabilita.