SCIOPERO GENERALE: 3 GIORNI ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE DI UDINE
COMUNICATO STAMPA
Cgil, Cisl e Uil pronte a scendere in campo contro la rassegnazione e la crisi
431 assemblee svolte per quasi 14mila lavoratori coinvolti
Conto alla rovescia per la grande manifestazione in programma a Udine per venerdì 19 e che vedrà i lavoratori dei settori pubblico e provato incrociare le braccia per 8 ore.
La preparazione Quattrocentotrentuno assemblee in 345 aziende per un totale di 13mila985 lavoratori coinvolti: sono i numeri (si veda tabella allegata) con cui Cgil, Cisl e Uil tra tre giorni scenderanno in campo contro la rassegnazione e la crisi. Quattrocentotrentuno assemblee che hanno interessato tutti i comparti produttivi, dal metalmeccanico – al primo posto con 220 appuntamenti e 5mila300 partecipanti – al commercio, al legno/edilizia, ma anche i pensionati.
“Si è trattato – spiegano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Alessandro Forabosco, Roberto Muradore e Fernando Ceschia – di momenti preziosi di racconto ed ascolto: abbiamo incontrato persone allo stremo e registrato preoccupanti segnali di rassegnazione. Le assemblee che abbiamo svolto ci hanno dato la conferma che da troppo tempo i soggetti collettivi non sono in grado di dare risposte collettive”.
I numeri della crisi Le aziende autorizzate ad utilizzare la CIG per almeno 12 mesi, nel corso del I° semestre del 2009, sono state – in tutto il Friuli V.G. –38 per 4.470 lavoratori coinvolti, mentre nel corso del II° semestre sono state ben 90 (2,4 volte di più del I° semestre) per 8.512 lavoratori (+90%). Su base annua fanno 138 imprese e 12.982 lavoratori, una platea decisamente ampia.
La provincia di Udine detiene oltre la metà dei lavoratori in CIGS (il 51,7%) e poco meno del 60% delle imprese (ben 73 delle 138 totali).
Con riferimento al primo bimestre del 2010 la situazione mostra addirittura un peggioramento: con oltre 3,9 milioni di ore di CIG autorizzate (+5,9% in termini congiunturali) ma, soprattutto, quasi triplicate in termini tendenziali rispetto agli 1,37 milioni di ore del primo bimestre del 2009. Con la duplice aggravante che oltre il 70% sono ore di CIGS e che la componente straordinaria si è moltiplicata di ben 7 volte rispetto all’analogo periodo del 2009. Se il 2010 dovesse continuare come è iniziato rischieremmo di superare abbondantemente le 20 milioni di ore integrate, vale a dire un forte incremento rispetto ai 17,5 milioni di ore del 2009 che, a loro volta, hanno raggiunto un livello pari a tutte quelle autorizzate nell’intero quinquennio 2004-2008.
Nel 2009 gli occupati del settore privato in provincia di Udine sono stati 223.879, a fronte dei 230.011 del 2008 (dati Istat): si sono, dunque, persi 7.000 posti di lavoro, dei 14.000 a livello di Friuli-Venezia Giulia, vale a dire la metà. Va poi aggiunto che, sempre nel privato, la forza lavoro della provincia è pari al 44,1%, mentre la presenza industriale è del 46,3%.
La manifestazione Concentramento previsto per le ore 9.30 in piazza I Maggio; poi il corteo si snoderà tra Piazza Patriarcato, Via Piave, Via Vittorio Veneto, Via Mercatovecchio, Via Paolo Sarpi, Via delle Pelliccerie, per approdare in piazza San Giacomo, dove alle 11 si terrà il comizio.
Sul palco si alterneranno i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil – Alessandro Forabosco, Roberto Muradore e Fernando Ceschia.Sono altresì previsti gli interventi di Glauco Pittilino, di un pensionato, di un giovane, di un extracomunitario ed infine di un rappresentante del Comitato per l’Autonomia del Friuli.
Le motivazioni “Non bandiere dei partiti, ma tante fasce tricolori dei Sindaci”: alla vigilia della manifestazione e dello sciopero di venerdì prossimo, Cgil, Cisl e Uil chiamano a raccolta tutti gli attori del territorio, a partire da chi rappresenta la comunità. Una comunità – stando alle parole di Forabosco, Muradore e Ceschia – in profonda decadenza materiale e morale e che ha bisogno di di uno sforzo congiunto e unitario per uscire dalla crisi. “Ci vogliono le idee, che mancano, politiche di sviluppo, un salto di qualità per individuare misure e strumenti a sostegno dei lavoratori, ma anche delle imprese”. L’appello è indirizzato a politica ed istituzioni, ritenute incapaci di dare risposte concrete e decisive. “Non è uno sciopero contro una parte politica” – chiariscono i tre sindacalisti, ricordando la protesta unitaria del 2005 contro il Governo Illy. “E’ uno sciopero – dicono – per smuovere le coscienze, per dire no a quella rassegnazione che sta dilagando e che è pienamente emersa nelle assemblee svolte fino ad oggi e che proseguiranno fino a ridosso di venerdì. “ Dobbiamo – aggiungono Forabosco, Muradore e Ceschia, richiamandosi anche alla forte unità sindacale, siglata ormai da una decina di anni – rimettere al centro della nostra attenzione il lavoro, l’economia reale e la società: questa è un’iniziativa che unisce e che vuole mettere insieme la comunità friulana”. “Per uscire dalla crisi – concludono – occorrono sì ammortizzatori sociali e strumenti di sostegno per conservare l’ambito della produzione, ma soprattutto occorrono progettualità concrete e fattive per disegnare il nostro futuro”.
Udine, 17 marzo 2010
per Cgil, Cisl e Uil
Mariateresa Bazzaro
Ufficio stampa Cisl Fvg
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