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SCUOLA GORIZIA: AVVIO TRA MILLE DIFFICOLTA’

La denuncia del Sindacato: tagli, classi sovraffollate, alunni senza docenti sacrificano il diritto allo studio
Dario Cauzer (Cisl Scuola): “Serve subito un’integrazione di organico”

Avvio incerto e tra mille problemi, quello delle scuole nella provincia di Gorizia, condizionate dai pesanti tagli di organico docente, amministrativo, tecnico e ausiliario, dalla riduzione del tempo scuola, dalle molte classi sovraffollate con numeri che vanno oltre i limiti stabiliti dalle leggi di sicurezza e igiene e, non ultime, dalle difficoltà finanziarie comuni a tutte le scuole. La denuncia arriva dalle Cisl Scuola isontina, che per voce del segretario Dario Cauzer parla di grave pregiudizio al diritto allo studio e di rischio di interruzione del servizio pubblico.

I primi a farne le spese – stando al Sindacato – saranno gli alunni diversamente abili, ai quali non è stato assegnato un numero sufficiente di insegnanti specializzati e gli stranieri, ai quali le scuole, ad oggi, non potranno garantire i percorsi personalizzati, indispensabili per un’istruzione di qualità e utile a una piena integrazione.

Di più. “La scuola pubblica, elemento forte e distintivo in Italia – spiega il segretario generale della Cisl, Umberto Brusciano – sta vivendo un tragico tracollo: basti pensare che mentre ragioniamo sulla realizzazione degli Obiettivi di Lisbona e la piena occupazione femminile, l’attenzione ai tempi prolungati, che favorirebbero le donne, rimane assolutamente scarsa”. “Scorrette – aggiunge Brusciano – sono le dichiarazioni del ministro Gelmini quando assume che i tempi pieni sono cresciuti: soltanto nella nostra provincia sono, infatti, moltissime le richieste rimaste insoddisfatte a causa della carenza degli organici”.

La scuola di qualità è, dunque, ostaggio di una riforma che anziché migliorare il sistema dell’istruzione, lo sta portando alla deriva, sacrificando la continuità didattica degli insegnanti, il doppio maestro e quant’altro ha fatto della scuola italiana un punto di merito. Malgrado il personale dirigente, docente e ATA, con grande senso di responsabilità e professionalità, stia cercando in tutti modi di assicurare un servizio scolastico migliore che soddisfi le richieste delle famiglie, i problemi persistono. Così quello dei precari che con le mancate assunzioni in ruolo e i tagli di organico vedono ridotte le possibilità di lavoro. Precari, che con il loro lavoro hanno assicurato finora il buon funzionamento delle scuole.

“Le misure straordinarie nei confronti di coloro che quest’anno non verranno riconfermati – commenta Cauzer – non risolvono la questione, e di conseguenza resta alto il livello di iniziative anche a livello locale. “Noi – aggiunge – continuiamo a chiedere con forza alla Direzione Scolastica Regionale un’integrazione di organico e al ministro competente e al Governo l’apertura di tavolo di confronto che porti a un radicale cambiamento della politica scolastica.

Mariateresa Bazzaro-ufficio stampa Cisl Fvg