Se non torna la luce, la colpa non è dei lavoratori
In queste giornate in cui la nostra regione è stata colpita da copiose nevicate, il servizio elettrico ha subito gravi interruzioni a causa del maltempo: ENEL Distribuzione ha pensato bene di allertare tutto il personale disponibile per inviarlo nelle zone colpite dalle nevicate. Questo personale arriva dalla provincia di Gorizia, di Udine, di Pordenone e dall’Emilia Romagna.
“Il problema serio è che si manda in Carnia personale da fuori provincia e regione” – dice la FLAEI CISL Friuli Venezia Giulia” – perché l’azienda ha spogliato il territorio regionale del personale necessario per presidiare il territorio con efficacia. Lo stesso personale la settimana scorsa è stato mandato a Bolzano e Belluno per supportare il personale di quei territori, sguarnendo il presidio delle reti elettriche regionali”.
“Le migrazioni di personale, nei casi di cosiddetta emergenza, avviene su mezzi inadeguati” – continua la FLAEI CISL regionale – “spesso non sono dotati neppure delle catene da neve. Lo stesso personale non ha le dotazioni per affrontare la neve: a partire dagli scarponi o dalle ghette che sono sostituite da sacchi delle immondizie!. Gli operai sono costretti ad affrontare il maltempo portandosi da casa ghette, ciaspe o gli sci per ispezionare le linee guaste.”
La situazione venutasi a creare in Carnia, denota pure la carenza strutturale della Rete elettrica, che nel corso del 2009 potrebbe ulteriormente peggiorare.
“È decisione dell’azienda” – denuncia la FLAEI CISL – “ridurre del 75% gli investimenti in Regione dedicati al rafforzamento delle linee. La media nazionale dei tagli è del 30%. I denari con cui l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas premia ENEL Distribuzione per il servizio elettrico presente in Regione, che è il migliore d’Italia, vengono dirottati altrove”
“Se ritardi ci sono nel ripristino del servizio elettrico,” – chiosano gli elettrici della CISL – “non è colpa dei lavoratori ma di chi ha svuotato l’azienda di competenze, risorse e cultura elettrica per ragioni finanziarie e con grave danno alla comunità regionale”.