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Servizi sociali, protesta dei pensionati

I sindacati dei pensionati Cgil, Cisl e Uil condividono le preoccupazioni dei sindaci dell’Udinese e della Bassa Friulana «in merito al tentativo della Regione di svuotare gli ambiti socio-assistenziali delle loro funzioni di programmazione dei servizi sociali».
Cgil, Cisl e Uil rilevano «che delegare questa funzione alle Aziende Sanitarie non è fare buona integrazione, ma sovraccaricare il sistema sanitario, già intasato, di responsabilità di cui non ha né cultura, né abilità».
L’esperienza positiva della programmazione locale con i piani di zona predisposta dai Comuni associati in Ambiti distrettuali, come previsto tra l’altro dalla legge regionale 6 del 2006, ha comportato una riorganizzazione virtuosa dei servizi sociali, oggi più proattivi verso i bisogni dei cittadini. I sindacati dei pensionati rilevano dunque «che la partecipazione dei diversi attori sociali alla programmazione ha responsabilizzato le Comunità in un clima di auto-aiuto e di integrazione vera tra i diversi sistemi: sociale-sanitario- trasporti- casa-scuola, eccetera. La Regione – aggiunge la nota – dovrebbe invece curare di più l’area della prevenzione, investendo sui servizi sociali e sanitari territoriali, come i distretti preposti (sempre da specifica norma regionale) a luogo dell’integrazione». Infine i sindacati ribadiscono «che questo potrebbe essere infatti il modello di welfare più moderno e adeguato per rispondere ai bisogni complessi dei cittadini e contribuire a ridurre anche la spesa sanitaria».