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SINDACATI DELUSI: FUMATA NERA SULL’EMERGENZA ISEE

Nessun passo avanti sull’emergenza Isee nell’incontro di oggi tra la Giunta regionale, i sindacati e i Caf. «L’incontro è stato deludente: il problema continua ad essere sottovalutato»: questo il commento, eloquente, del segretario organizzativo della Cgil Emanuele Iodice, che prende atto della mancata risposta dell’amministrazione regionale alle due richieste di sindacati e Caf: una proroga generalizzata di tutte le scadenze a fine ottobre e un impegno della Regione e dei Comuni a rafforzare la presenza di uffici in grado di assistere gratuitamente i cittadini nella compilazione dell’Isee.
Tra i pochi segnali di disponibilità manifestati dalla Regione, giudicati parziali e insufficienti dalla Cgil, l’annunciata azione di sensibilizzazione sulle banche, per invitarle a fornire gratuitamente il certificato sulla giacenza media dei depositi, e un interessamento per una possibile proroga delle scadenze da parte dell’Ater di Pordenone.
«È emerso chiaramente – spiega ancora Iodice – che sulle proroghe si farà ben poco e che non ci sono le condizioni per pensare ad un impegno delle amministrazioni pubbliche per rafforzare il servizio sul territorio oggi svolto dai Caf. I quali oggi hanno ribadito che non sono in grado di elaborare tutti gli Isee chiesti dai cittadini. Ma sindacati e Caf non intendono passare per i responsabili di questo disservizio». Un concetto, questo, ribadito con forza dal segretario regionale della Cisl Giovanni Fania: «Nel primo trimestre il nostro Caf ha già dovuto procrastinare ben 2.000 Isee, e abbiamo l’agenda delle prenotazioni piena fino a giugno: nella prima metà dell’anno non saremo in grado di soddisfare ulteriori richieste: saremo costretti a mandare la gente a casa, o meglio a indirizzarla alle amministrazioni alle quali vanno presentate le domande, e che sono tenute a garantire la compilazione dell’Isee». Forte, quindi, la delusione dei sindacati: «Siamo profondamente delusi – spiega ancora Fania – perché pensavamo che Regione, Anci, Upi e Uncem avessero la portata di qiuesto problema. Invece hanno alzato un muro su cui temo andremo a infrangerci tutti».
«Le poche proroghe fin qui decise a livello regionale o territoriale – dichiara da parte sua Claudio Cinti, della Uil Fvg – non sono sufficienti a garantire una risposta in linea con la domanda di Isee, che in Fvg è sensibilmente più alta rispetto alle altre regioni. In mancanza di una disponibilità delle amministrazioni nel garantire la compilazione degli Isee, autonomamente o attraverso convenzioni, un numero cospicuo di famiglie non vedrà soddisfatto il proprio diritto alle prestazioni previste, con un grave ridimensionamento dei livelli reali di welfare sul territorio».

Uffici stampa Cgil, Cisl, Uil Fvg